
Nella cultura contemporanea lo sport ricopre un ruolo di primo piano. Tutti siamo caldamente invitati ad utilizzare almeno parte del nostro tempo libero praticando uno sport. Esso è considerato un'attività irrinunciabile, in particolare per i giovani in fase di sviluppo: perché consente di spingere il corpo ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità; perché favorisce la socializzazione; perché insegna un'etica - l'etica dello sport -, basata sul riconoscimento dell'avversario e sul rispetto delle regole sportive; perché è meritocratico, nel senso che valorizza l'impegno, la tenacia, la determinazione, oltre che il talento individuali; perché è salutare, rallenta l'invecchiamento e valorizza anche sotto il profilo estetico.
Chi ama lo sport, inoltre, non si limita a praticarlo, ma lo segue in televisione, si informa sulle competizioni, sulle ultime novità e sulle prodezze dei propri eroi sportivi preferiti, alimentando un settore economico. Esiste, infatti, un ecosistema dello sport, fatto di tifosi, commentatori, società, allenatori, sponsor, investitori, amministratori, politici, vivai e semplici sportivi amatoriali.
Benissimo. Ma è possibile che, fra tutte le attività umane, solo lo sport sia interamente positivo? Possibile che non esistano lati oscuri nello sport?
Nell'esercizio che vi propongo, vi chiedo di riflettere su questo, a partire da qualche spunto. Buon lavoro!
Documento 1
Gioco e sport
In tutto il regno animale non esiste nulla che assomigli allo sport. Viceversa, il gioco ha fondamenti biologici ed è presente in tutto il regno animale come forma spontanea di apprendimento, sia individuale che di gruppo. È un’attività istintuale, che si svolge secondo convenzioni temporanee che consentono di oltrepassare la mera esistenza fisica. Nella specie umana fa emergere la capacità di abbandonarsi ad un “altro mondo”, ponendo i fondamenti della crescita psichica e culturale.Bruno Ballardini, Contro lo sport (a favore dell'ozio), Baldini & Castoldi, Milano 2016
[...] L’essenza del gioco, la sua fecondità, è tutta nello spirito libero e infantile del play. “Per giocare veramente l’uomo, quando gioca, deve ritornare bambino”. Tutto dev’essere gioco, compresa l’attività di riscrivere le regole ogni volta, impedendo che si stabilisca uno standard, che si fissino dei parametri, che si arrivi a delle classifiche: il vero gioco non ha vincitori.
[...] Lo sport [...] si è via via deteriorato a causa della sua fatale deviazione verso un eccesso di seriosità. Sempre meno ludico, sempre più organizzato tecnicamente e burocraticamente, lo sport è oggi quanto di meno creativo (e quindi ricreativo) possa esistere, su cui investire il nostro tempo libero.
[...] Lo sport impedisce l’invenzione di nuovi modi di giocare, o al massimo li ingloba e li omogeneizza al sistema, pretendendo di incidere con il proprio codice normativo anche sulla vita reale delle persone.[...] L’umanità è talmente assuefatta alla costrizione nel lavoro e nella vita sociale, che di fronte alla possibilità di utilizzare liberamente il “tempo libero”, lo organizza subito secondo schemi che nulla lasciano al caso e all’improvvisazione. Lo sport adempie pienamente a queste funzioni.
Documento 2
Documento 3

Documento 4
Rimango sempre esterrefatto quando sento dire che lo sport genera amicizia tra le nazioni, e che se solo la gente comune dei popoli di tutto il mondo potesse incontrarsi su un campo di calcio o di cricket, non avrebbe alcun desiderio di incontrarsi su un campo di battaglia. Anche se non fosse già chiaro da esempi concreti (i Giochi Olimpici del 1936, ad esempio) che le competizioni sportive internazionali provocano orge di livore, lo si potrebbe capire da alcuni principi generali.
Quasi tutti gli sport praticati oggi sono agonistici. Si gioca per avere la meglio sull’avversario, e l’incontro ha scarso significato se non si fa il massimo sforzo per vincere. Al parco del paese, dove si sceglie in quale squadra giocare senza farsi prendere da sentimenti di patriottismo locale, è possibile gareggiare per divertimento e per fare dell’attività fisica. Ma non appena fa capolino la questione del prestigio, non appena si avverte che, in caso di sconfitta, il disonore ricadrà su di sé e su una entità superiore, si scatenano gli istinti aggressivi più brutali. Chiunque abbia giocato anche solo una partita di calcio a scuola è consapevole di questo fenomeno. A livello internazionale, lo sport, per dirla francamente, è un combattimento simulato. Ma ciò che è significativo non è la condotta dei calciatori, ma l’atteggiamento degli spettatori; e, al di là degli spettatori, delle nazioni che vanno su tutte le furie a causa di queste assurde competizioni, e credono seriamente — almeno per brevi periodi — che correre, saltare e dare calci a una palla siano una prova di virtù nazionale.
[...] Non appena emergono forti sentimenti di rivalità, la decisione di giocare secondo le regole viene sempre meno. La gente vuole vedere una squadra vittoriosa e l’altra umiliata, e dimentica che la vittoria ottenuta barando o grazie all’intervento della folla non ha alcun valore. Anche quando gli spettatori non intervengono fisicamente, essi cercano di influenzare l’incontro incoraggiando la propria squadra e demoralizzando i giocatori avversari con fischi e insulti. Lo sport serio non ha niente a che fare con il fair play. È un miscuglio di odio, gelosia, vanagloria, inosservanza di ogni regola e piacere sadistico di assistere a manifestazioni di violenza: in altre parole è la guerra senza i proiettili.
George Orwell, Lo spirito sportivo (1945)
Documento 5
Più sport per ognuno, spirito di gruppo, divertimento, svago, distrazioni, e tu così non pensi, no? Organizzare, riorganizzare, superorganizzare super-super-sport! Più vignette umoristiche, più fumetti nei libri! Più illustrazioni, ovunque! La gente assimila sempre meno. Tutti sono sempre più impazienti, più agitati e irrequieti.Ray Bradbury, Fahrenheit 451 (1953)
Lo sport è un’attività che può essere svolta in modo collettivo o individuale, con intenti ricreativi o come professione. La pratica sportiva ha origini remote, basti pensare alla tradizione dei giochi Olimpici nell'antica Grecia e fa parte della cultura delle diverse società. Generalmente, la parola è associata a un’idea positiva perché evoca il benessere fisico e psicologico che una sana e regolare consuetudine sportiva produce nell'individuo. Le buone prassi suggerite dal Ministero della Salute, affiancano lo sport, praticato almeno un paio di volte a settimana, a una corretta alimentazione. Un’altra concezione attribuisce allo sport anche un valore educativo nel senso che trasmette valori universali come il rispetto dell’avversario e l’accettazione della sconfitta, secondo il motto: “l’importante è partecipare e non vincere”.
RispondiEliminaRisulta a prima vista difficile, quindi, scalfire quest’idea consolidata che propone l’equivalenza: sport uguale benessere. Tuttavia, proprio dalla lettura dei documenti forniti possono nascere significativi spunti di riflessione.
L’attività sportiva, in particolar modo quando assume carattere agonistico, può creare competizioni non sane tra compagni di squadra disposti anche a prevaricare uno sull'altro pur di primeggiare. Quando la sfida perde i connotati dell’onestà, si può essere disposti a tutto, fino ad arrivare ai limiti della pratica illegale. Mi riferisco a uno dei lati oscuri dello sport, ovvero il doping. Quest’ultimo prevede l’utilizzo di sostanze farmacologiche ai fini del miglioramento della prestazione fisica. I vari ambiti sportivi, dal ciclismo, all'atletica, al culturismo, sono stati macchiati da questo uso illecito che spesso ha determinato l’esclusione di molti campioni dalle competizioni internazionali.
Lo sport, inoltre, se originariamente nasce come gioco, scoperta del territorio e prova delle capacità individuali, ora ha perso questa funzione inventiva e creativa e comporta un ferreo adeguamento alle regole precostituite, tanto che assomiglia a una pratica lavorativa più che ludica.
Il tempo si può passare in molti modi, senza dover praticare sport, come ad esempio stando con gli amici e socializzando o andando al parco.
Chi è favorevole allo sport sostiene che la sedentarietà fa male ma quest’ultima si può sconfiggere anche con una bella passeggiata all'aria aperta, una seduta di yoga-pilates, una lezione di zumba, ovvero con attività non necessariamente legate alla prestazione agonistica, alla sfida e finalizzate a creare una buona armonia tra corpo e mente. In questo caso, prevale il puro piacere e questo non genera tensione.
Se davvero come suggerisce Ray Bradbury, in Fahrenheit 451 (1953) “più sport per ognuno” significa meno tempo per pensare allora forse è il caso di ripensare in maniera più critica al modo in cui investiamo il nostro tempo libero e il nostro denaro.
Sebbene lo sport a prima vista non sembri essere un argomento grandemente dibattuto, in quanto considerato un’attività irrinunciabile per il benessere personale e per i numerosi benefici che porta, se ci si presta a fare un’analisi più approfondita si noteranno alcune grosse questioni che evidenziano come lo sport possa essere nocivo sia sotto il punto di vista fisico che emotivo.
RispondiEliminaIn primis ci si può soffermare sull’uso e l’abuso di sostanze che sono in grado di migliorare le prestazioni dello sportivo, si ha quindi a che fare con il fenomeno del Doping. Questa pratica è purtroppo diffusa in quasi tutti gli ambiti sportivi, anche se spiccano sicuramente il mondo del body building e il ciclismo; un caso particolarmente dibattuto fu quello del celebre ciclista Marco Pantani indagato poiché nelle sue analisi del sangue alcuni valori risultavano essere sopra alla norma.
Alcuni assumono queste sostanze dopanti non solo per migliorare la propria prestazione ma anche raggiungere i risultati molto più velocemente, prendendo quindi questa strada si abbandona completamente lo spirito sportivo e la sana competizione.
È quindi la competizione a rendere lo sport addirittura pericoloso in alcune occasioni, questo accade per esempio tra tifosi sfegatati di squadre avversarie, i cosiddetti Ultras. Infatti i tifosi che solitamente dovrebbero essere sportivi tra di loro e supportare pacificamente le loro squadre, alcune volte perdono il controllo e si vengono a creare delle situazioni spiacevoli come l’intonazione di cori razzisti o molto offensivi. È però purtroppo anche accaduto anche di peggio, sono stati addirittura feriti alcuni tifosi e altri invece sono stati uccisi.
Non esiste nulla che possa giustificare questi omicidi commessi in nome dello sport che quindi risulta essere in questo caso il motore di un atto imperdonabile.
Ci si trova quindi a condividere una riflessione del celebre George Orwell nel suo “Lo spirito sportivo” in cui egli scrive che “lo sport serio non ha niente a che fare con il fair play. È un miscuglio di odio, gelosia, vanagloria, inosservanza di ogni regola e piacere sadistico di assistere a manifestazioni di violenza; in altre parole è la guerra senza i proiettili”.
Lo sport al giorno d’oggi è visto come un’attività irrinunciabile per il benessere del nostro fisico e anche per il benessere psicologico-emotivo grazie ai rapporti che si possono creare all’interno di squadre o gruppi. Credo fermamente che uno degli aspetti assolutamente negativi che porta lo sport a non essere amato e non apprezzato sia quando il gioco diventa competitivo , ormai sia i giocatori che le tifoserie di qualsiasi attività sportiva non si controllano e sono spinti da questa voglia di essere i migliori a commettere azioni che vanno al di fuori delle regole e delle leggi di uno Stato, altro fenomeno molto negativo che la competitività causa è il Doping. Quest’ultimo consiste nell’assumere sostanze finalizzate al miglioramento dell’efficienza psico-fisica durante una prestazione sportiva. Questi casi si verificano in molte attività sportive , soprattutto nel ciclismo ma si è verificato un caso recente anche nel mondo dello sport russo dove gli atleti usavano queste sostanze per migliorare le loro prestazioni. Sostengo che lo sport non sia questo perché spinge gli atleti ad azioni illegali che fanno del male a tutta la società, credo invece che lo sport sia divertimento, conoscere nuove persone e instaurare rapporti importanti, deve essere un momento di svago che possa far sentire libera ogni persona e che lasci esprimere le qualità di tutti .
RispondiEliminaJacopo Squizzato
Pensare che lo sport abbia solo lati positivi è un’idea comune nel nostro tempo, ma ne siamo proprio sicuri? Innanzitutto dobbiamo tenere presente che il gioco e lo sport non sono la stessa cosa, il gioco è presente in molte specie animali oltre la nostra, la sua finalità è il divertimento e lo spirito di squadra. Lo sport al contrario è presente solo nella nostra specie, quindi non lo possiamo definire ‘’naturale’’ oltretutto presenta poco spirito di squadra poiché l’unico obiettivo da raggiungere è la vittoria, ottenuta con ogni mezzo. L’attività sportiva nel corso della storia è stata usata da molti dittatori come pretesto per valorizzare la propria razza e ritenerla superiore ad altre. Un esempio sono i giochi olimpici organizzati nel 1936 nella Germania nazista durante i quali venne usata la vittoria tedesca come propaganda per simboleggiare la superiorità della ‘’razza’’ che essi ritenevano superiore, inoltre nel corso di quella manifestazione avvennero degli episodi razzisti verso gli atleti ebrei e neri. Non soltanto in Germania ma avvenne anche in Italia, durante il regime fascista l’attività fisica venne introdotta pesantemente, con lo scopo di preparare fisicamente i ragazzi per un futuro arruolamento nell’esercito. Anche al giorno d’oggi lo sport possiede dei lati oscuri che tendenzialmente vengono nascosti, possiamo citare la mafia che alcuni sport portano con sé, ad esempio; in alcune società sportive vengono scelti atleti che sono ‘’raccomandati’’, vale a dire persone che non giocano perché possiedono elevate capacità fisiche ma grazie a delle conoscenze all’interno delle società, oppure attraverso pagamenti maggiori alla società rispetto ad altri. Nonostante ciò non sono solo gli atleti e la dirigenza a portare disordine, ma anche alcuni tifosi hanno le proprie colpe, durante delle partite avvengono costantemente insulti verso giocatori e tifosi di altre squadre, in alcuni casi degli scontri tra tifosi hanno provocato molti feriti se non addirittura morti, quest’ultimo è la prova che non possono avvenire morti per un inutile attività fisica, spero vivamente che coloro che praticano attività sportive trovino dei passatempi alternativi, ad esempio possiamo praticare attività sociali con i propri amici, concentrarsi sullo studio, praticare attività non agonistiche ma salutari come una passeggiata o un po' di palestra.
RispondiEliminaLo sport viene considerato un grande mezzo di trasmissione di messaggi e di ideali, uno dei fattori fondamentali per lo sviluppo della vita e un’ottima arma per la formazione e l’educazione.
RispondiEliminaI suoi benefici sono indiscutibili e molteplici, non solo a livello fisico. È stato rilevato che, per quanto riguarda gli aspetti psicologici, lo sport fa aumentare l’autostima ma, se da una parte ti insegna a stare con gli altri e a giocare di squadra, dall’altro spinge all’esclusione dei “meno bravi”, genera il timore del giudizio e alimenta la paura dell'avversario.
Uno degli eccessi dello sport è quello di viverlo in maniera troppo totalizzante: ci sono persone, i culturisti, che si allenano troppo con il solo fine di cambiare la propria composizione corporea, aumentando la massa muscolare e riducendo il grasso, quindi inseguono delle finalità puramente estetiche. Un alto metodo molto utilizzato per il miglioramento dell'efficienza psico-fisica è quello del doping. Questo consiste nell’assumere determinate sostanze non per scopo terapeutico, bensì per far rendere al meglio la propria prestazione sportiva. Purtroppo sempre più atleti pensano soltanto alla loro condizione estetica e ai risultati che vogliono a tutti i costi raggiungere piuttosto che pensare alla loro salute e a tutti i valori che lo sport può insegnare.
Ormai diamo per scontato che praticare sport faccia bene in quanto si allenano nel contempo corpo e mente ma è altrettanto vero che l’esercizio fisico può comportare dei rischi, specie quando si esagera e si vuole strafare.
Lo sport è generalmente visto come un passatempo oppure come un'attività da coltivare, ma è così per tutti? Direi di no. Molte persone raggiunto un alto grado (agonismo) si sentono imprigionati nella pratica e distrutti dei massacranti allenamenti. Lo sport non ha solo lati belli, siamo abituati a essere incoraggiati, in primo luogo dai nostri genitori, ad avventurarci nelle pratiche sportive, ma nessuno parla della pressione e dell carico di stress dovuto a questo. Mi trovo nella posizione di dover affermare che lo sport è uno strumento che l’educazione può utilizzare per perseguire i suoi scopi e i suoi obiettivi educativi. In termini di principio si potrebbe dire che lo sport di per sé “insegna” ma non “educa”; può incrementare e potenziare competenze, attitudini, comportamenti, convinzioni ed abilità nei soggetti che lo praticano, ma non comunicare valori. La capacità dello sport come formazione etica che consiste nel dare alle persone la facoltà di esercitare concetti morali nella pratica, quali “onestà”, “equità” e “giustizia”, “imparzialità”. Purtroppo però lo sport riguarda passivamente anche chi non lo pratica, basti guardare i fanatici dello stesso. Essi davanti a un punto della squadra avversaria si tramutano in buzzurri mentecatti. Naturalmente non tutti i tifosi sono eccessivamente affiatati, fortunatamente, ma quei pochi che una volta all’anno distruggono stadi e causano risse bastano e avanzano per farsi un’idea comune su di essi.
RispondiEliminaLo sport è una parte importante ed essenziale della nostra vita visto tutti i vantaggi che ne derivano. Praticare uno sport fa bene alla salute e favorisce lo sviluppo dei giovani dal punto di vista fisico e sociale in quanto praticare uno sport è un modo per fare nuove amicizie; insegna valori quali il lavoro di squadra, il rispetto delle regole, la tenacia, l’impegno e la determinazione. Oltre a praticarlo, seguire lo sport a livello agonistico è molto più diffuso: tifare la propria squadra, andare allo stadio a vedere le partite, informarsi sulla propria squadra o sui giocatori preferiti, acquistare gli articoli sponsorizzati dai giocatori e scommettere le partite costituiscono l’aspetto economico dello sport.
RispondiEliminaA prima vista lo sport è perfetto e senza difetti ma se si guarda oltre l’apparenza si può vedere il lato negativo di tutto ciò che riguarda il mondo sportivo.L’attività sportiva vuole insegnare il lavoro di squadra e la competizione amichevole ma quando si entra il campo tutti questi valori spariscono.I giocatori hanno come unico obbiettivo la vittoria, il divertimento sparisce, la competizione trasforma la partita in una vera e propria guerra.Vincere diventa più importante di tutto il resto e si prova soddisfazione solo nel battere l’avversario.
Si può pensare che questo avvenga solo tra i giovani ma nel mondo dello sport competitivo è anche peggio.I giocatori professionisti ottengono notorietà e guadagni solo tramite la vittoria e le prestazioni; questo li porta a non rispettare le regole con atti di corruzione oppure facendo uso di sostanze per migliorare le prestazioni.
La competizione affligge anche i tifosi che si fanno condizionare dalla partita molto più dei giocatori.I tifosi mettono la loro squadra sopra un piedistallo e questo li porta più a insultare gli avversari che incoraggiare la propria squadra.Lo sport dovrebbe essere un modo per essere connessi agli altri invece provoca odio tra i tifosi di squadre opposte che spesso sfociano in vere e propri scontri,; le quali provocano feriti e a volte anche dei morti.
Lo sport può essere visto come un’attività che incoraggia il divertimento, il rispetto delle regole e che ci fa avvicinare agli altri ma è anche una pratica in cui la competizione prende il sopravvento, in cui vincere è più importante di ogni altra cosa e che provoca odio tra le persone solo per la squadra che preferiscono.
Spesso, soprattutto durante il periodo dell’adolescenza, sentiamo parlare di sport e di quanto questo abbia un effetto positivo nelle nostre vite.
RispondiEliminaMa siamo davvero sicuri che questo aspetto della nostra società abbia un impatto esclusivamente positivo come ci viene costantemente detto?
Lo sport potrà aiutarci a mantenere una buona forma fisica ma non si può più considerare come un momento di svago. Lo svago difatti dovrebbe essere un momento di puro piacere privo di regole. Pratichiamo sport che non ci permettono di esprimere noi stessi ma che ci omologano a tutti gli altri con una serie di obblighi che dobbiamo rispettare per poter continuare ad allenarci.
Ciò viene inoltre confermato da Bruno Ballardini in 'Contro lo sport (a favore dell'ozio)' in cui afferma:
“Lo sport [...] si è via via deteriorato a causa della sua fatale deviazione verso un eccesso di seriosità. Sempre meno ludico, sempre più organizzato tecnicamente e burocraticamente, lo sport è oggi quanto di meno creativo (e quindi ricreativo) possa esistere, su cui investire il nostro tempo libero.”
Tutti gli sport che comunemente vengono effettuati sono, per la maggior parte, agonistici e richiedono quindi una preparazione dell’atleta di molte ore a settimana. A causa di questi allenamenti accade spesso che i ragazzi non riescano a mettersi al pari con il programma scolastico da studiare giorno per giorno facendo così calare la media dei loro voti. Si tratta di un fatto negativo in quanto si sa che lo sport non costituisce un lavoro futuro (anche per coloro che raggiungono livelli molto alti) e per tanto è importante proseguire gli studi così da riuscire ad ottenere un impiego a tempo determinato una volta terminata la carriera sportiva.
Parlando di sport agonistici ci si riferisce indirettamente anche alle gare che sono diventate in quasi tutte le società obbligatorie e che quindi devono essere sostenute. In queste gare (partite/incontri/tornei,... a seconda dello sport) si sono ormai persi i sani valori del gareggiare (quali educazione, lealtà, rispetto delle regole e verso i propri avversari,…) e ad essi hanno preso il posto sentimenti negativi come la rivalità, il rancore, la gelosia, la vanagloria,…
La decisione di giocare secondo le regole viene sempre meno, poco importa se la vittoria si ottiene tramite l’imbroglio e la slealtà verso i nostri stessi coetanei.
Un esempio di ciò è il calcio, sport in cui sia i giocatori che i genitori/tifosi sono accecati dalla vittoria e per ottenere quest'ultima sono capaci di tutto: si passa di fatti dai fischi e insulti degli spettatori verso la squadra avversaria, ai compromessi con gli arbitri e alle risse di fine partita e molto altro ancora. Azioni assolutamente deplorevoli che non dovrebbero neanche verificarsi in situazioni in cui l’unico scopo sarebbe quello di divertirsi e magari anche sfogare le frustrazioni di tutti i giorni.
Ritengo inoltre che alcuni sport vengano eseguiti per un puro scopo monetario. Molti allenatori sono i primi a seguire giovani ragazzi esclusivamente per lucrare su di essi somme di denaro.
L’attività sportiva non è esclusivamente rose e fiori bensì contiene vari aspetti negativi. Non si consiglia di smettere di muoversi tuttavia sarebbe preferibile trascorrere il proprio tempo libero all'aria aperta, giocando magari una partita nel parco della propria città dove vincere non corrisponderebbe allo scopo principale.
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RispondiEliminaIl tema dello sport rimarrà sempre un argomento di grande attualità in quanto tutti, o quasi, praticano o seguono un’attività sportiva.
RispondiEliminaLo sport dà forti emozioni dovute ad una vittoria, ad una sconfitta oppure nella solidarietà nel superare i momenti difficili con il proprio team. È un ottimo mezzo per mantenere sempre in allenamento sia il corpo che la mente entrando così in uno stato di benessere ed armonia con se stessi. Negli ultimi anni però, a causa di una società “malata” e corrotta, l’attività sportiva comincia a risentirne: basti pensare al fenomeno del doping che influenza l’esito delle partite tramite la neutralizzazione della fatica e il miglioramento delle prestazioni fisiche.
Ad alimentare tutto questo c’è sicuramente la voglia di raggiungere ottimi risultati con il minimo sforzo, il pressing da parte degli sponsor e dei propri allenatori, l’ansia da prestazione, la preoccupazione di non deludere chi tifa per te o semplicemente ottenere risultati irraggiungibili per interessi economici.
Il 10 novembre 1999 nasce a Losanna l’agenzia mondiale anti-doping WADA che si occupa appunto della lotta al doping in quanto non solo nuoce alla salute dell’atleta ma rappresenta anche un evento diseducativo in molti ambiti.
Purtroppo lo sport si trasforma molto presto da divertimento a competizione soprattutto nel momento in cui si comincia a praticarlo in modo agonistico e quindi da parte di allenatori e genitori sia una richiesta molto superiore che spinge spesso il ragazzo a interrogarsi su se stesso e sulle sue prestazioni alimentando lo stress e facendolo arrivare, alcune volte, al punto di ritirarsi.
Bisogna perciò capire fino a che punto lo sport può essere definito beneficio per chi lo pratica senza però farlo diventare una paura e un’ossessione.
Lo sport viene tuttora praticato dalla maggior parte dei giovani ma non sempre può riscontrare aspetti positivi.
RispondiEliminaInnanzitutto sia negli sport individuali che negli sport collettivi c’è la competizione che è il tentativo di superare l’avversario in una gara o in una partita.
Questo tentativo di primeggiare l’avversario rischia di verificarsi non solo nello sport, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Molte volte accade però che questi atleti, pur di raggiungere l’obbiettivo del successo utilizzano sostanze illegali o assumono atteggiamenti scorretti che permettono di raggiungere la vittoria percorrendo una strada più semplice rispetto a quella dell’allenamento e dell’impegno costante.
La prima viene chiamata doping, e oltre a fare male all’atleta lascia un messaggio tutt’altro che positivo per coloro che vogliono intraprendere quello sport, cioè che per raggiungere il proprio obbiettivo si può scegliere una via più semplice che non richiede alcun tipo di sforzo; per quanto riguarda le scorrettezze può capitare che pur di battere l’avversario, una squadra o un allenatore paghi l’arbitro per riuscire a vincere la partita.
Durante alcune partite di calcio avvengono molti scontri tra tifosi causati dal modo di giocare della propria squadra, dal punto di vista dell’arbitro, il quale ogni volta che è in contrapposizione con la squadra che si sta tifando risulta automaticamente sbagliato e ingiusto.
Molti giovani praticano sport a livello agonistico però molte volte questa disciplina risulta negativa per l’atleta che inizia uno sport per divertimento e per piacere ma una volta entrato in gruppi agonistici si sente sotto pressione e l’amore e il piacere per quello sport svanisce.
Lo sport è molto costoso soprattutto per quello agonistico come il pattinaggio o il ballo latino americano che, oltre ad avere un costo elevato per gli allenamenti, c’è un ulteriore prezzo da pagare per gli attrezzi ma soprattutto per gli abiti che hanno un costo davvero eccessivo.
Lo sport viene presentato come un’attività che garantisce salute e benessere a coloro che la praticano ma, può sembrare impossibile, gli aspetti negativi talvolta superano quelli positivi.
Fin dai tempi più lontani lo sport ha sempre fatto parte della vita dell’uomo, fino ad arrivare a rappresentare oggi una parte fondamentale e necessaria per la nostra salute.
RispondiEliminaMolti sono gli aspetti positivi, ma se cerchiamo attentamente possiamo notare alcune caratteristiche che rendono lo sport un’attività non poi così tanto vantaggiosa.
Un detto molto diffuso dice che l’importante non è vincere ma partecipare. Ma probabilmente, molti sportivi non conoscono questa espressione: quante volte infatti sentiamo alla televisione di scontri fra giocatori di squadre avversarie, cori razzisti, insulti, vendette. In particolare, uno degli sport più famosi e diffusi in Italia, il calcio, è l’esempio lampante di questo tipo di orribili comportamenti; ma più in generale, e soprattutto tra i più giovani, la bravura in un certo sport da ad alcuni individui la sfrontatezza di sentirsi superiori e la possibilità di pensare di avere il diritto di poter evidenziare questa cosa nei confronti di altri non particolarmente abili o con qualche minima difficoltà fisica. Non solo, ancora più disdicevoli sono le manifestazioni a livello mondiale, come Olimpiadi di Berlino del 1936 in cui Adolf Hitler non ha lasciato nulla di intentato nel suo piano di valorizzazione e promozione della superiorità della sua Germania.
Lo sport inoltre spinge le persone ad avere una fame di vittoria esagerata, e molto spesso questi soggetti ricorrono a metodi alternativi per riuscire a prevaricare sugli altri, quali l’uso di steroidi. Un dato significante viene riportato dalla ricerca svolta in un’ università in Germania nel 2011, in cui il 30% dei 1800 partecipanti ai Mondiali, avrebbe ammesso di aver violato, nel corso dei dodici mesi precedenti, alcune delle norme anti-doping.
E non bisogna dimenticare tutti casi di corruzione che includono arbitri e dirigenti sportivi.
Inoltre, anche se lo sport dovrebbe rappresentare un piacevole svago o passatempo, quando noi partecipiamo ad uno di essi dobbiamo rispondere a regole ben precise, le quali non ci permettono di sentirci liberi, comportarci veramente come vorremmo, e soprattutto non ci permettono di sviluppare la nostra creatività.
Insomma, anche basandoci su dati oggettivi, appare ormai chiaro che al giorno d'oggi lo sport porta l’uomo a sentirsi continuamente insoddisfatto dei propri risultati, dimostrandoci che oramai è diventato un sistema combinato, malato, corrotto, basato sul potere economico e sul condizionamento psicologico.
Lo sport è un’attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e psichiche; è il complesso degli esercizi e delle manifestazioni, soprattutto agonistiche, in cui si realizza, sia per spirito competitivo (differenziandosi così dal gioco in senso proprio), sia per divertimento, senza il carattere di necessità o di obbligo che caratterizza ogni attività lavorativa. Quando guardiamo la televisione o ascoltiamo il parere degli esperti sono proprio queste le parole che sentiamo ripetere: anche il vocabolario riporta la stessa definizione! Eppure sono convinta che qualcosa non quadra… È possibile che ogni volta che si parla di miglioramento delle proprie prestazioni fisiche e psichiche si fa riferimento allo sport, senza contare tutti gli aspetti negativi che può causare? Credo fermamente che fin dall’antica Grecia con le prime Olimpiadi della storia lo sport sia stato utilizzato come forma di ostentamento della propria potenza, e non per ampliare gli orizzonti della conoscenza delle persone. La città vincitrice otteneva gloria, onore e rispetto, oltre a ricchezza e tutte le altre agevolazioni di carattere economico. Si può dire quindi che non si trattava di “sana competizione”? Al giorno d’oggi questa espressione viene utilizzata moltissimo: ai bambini, ad esempio, fin dall’infanzia, viene insegnato di non giocare per vincere ma per partecipare, per fare amicizia con gli altri bambini e per fare esperienze che saranno poi utili nel futuro. Purtroppo questo “dare il massimo” per cercare di restare allo stesso livello degli altri, se non a uno più elevato, tende a cambiare il modo di concepire un avversario. Sono moltissimi i metodi escogitati dagli sportivi per prevaricare gli altri partecipanti durante una gara: pensiamo ad esempio al doping, cioè, all’assunzione di sostanze proibite dai regolamenti, in modo da accrescere slealmente il proprio rendimento fisico nel corso di una competizione. È davvero necessario secondo voi mettere a rischio la propria libertà, e non solo, per un motivo così futile? Secondo me no. Bisogna infine riconoscere che i riscontri positivi che vengono considerati propri dello sport, come ad esempio il fatto che mantiene giovane il nostro corpo (anche a distanza di anni), libera la mente e migliora le nostre capacità di approcciarci con le persone possono essere garantite da tantissime altre attività. Pensiamo a un corso di teatro o di canto, si tratta di attività con caratteristiche diverse da quelle sportive ma comunque garantiscono effetti positivi come: migliorare la nostra memoria, la possibilità di relazionarci con persone talvolta più grandi di noi, sconfiggere le nostre paure, trasmettere emozioni e tanto altro… Concludo riportando una frase che fa riferimento alla negatività dello sport di Ray Bradbury all’interno del celebre romanzo Fahrenheit 451: “Tutti sono sempre più impazienti, agitati e irrequieti”. Se come me condividete questo pensiero, cerchiamo insieme di sfatare il mito.
RispondiEliminaLo sport è ormai parte integrante della vita di qualsiasi persona, proprio per questo è diventato talmente importante che coloro che non lo praticano possono sentirsi emarginati oppure rischiano di non provare più quel sentimento che accomuna tutti gli essere umani sportivi.
RispondiEliminaLo sport però se analizzato attentamente dimostra di avere molti aspetti negativi, uno di questi è il guadagno. Per molti normali appassionati, può sembrare solamente un’attività innocua che ha come unico scopo l’intrattenere e il divertire chi lo pratica; invece esso può trasformarsi in una “macchina lucrativa”, coloro che lo vedono in questo modo hanno come unico interesse quello di sfruttarlo per guadagnarci. Molto spesso a farlo sono organizzazioni criminali che accordandosi con le società sportive stesse, riescono ad infiltrarsi nel mondo dello sport e ad utilizzarlo nel più deplorevole possibile.
Questo però non è l’unico aspetto negativo riscontrabile, da sempre riecheggia nelle orecchie degli sportivi questo famoso detto: “l’importante è partecipare”. Si può notare che, soprattutto negli ultimi anni, questa frase non rispecchia più la realtà. Infatti, in quasi tutte le persone si è sviluppato un atteggiamento, quasi ossessivo, nei confronti della vittoria. I bambini che giocano al parco non pensano più solamente a divertirsi, in quanto preferiscono vincere piuttosto che subire l’umiliazione degli sconfitti.
Questo ha portato alla perdita dell’essenza del gioco, tutto ciò è visibile guardando una semplice partita di calcio in televisione oppure andando allo stadio; i tifosi effettivamente, in molti casi, sono più concentrati a denigrare gli avversari piuttosto che supportare la propria squadra. La perdita dell’essenza del gioco è presente non solo negli spettatori ma soprattutto in quegli sportivi che fanno uso di sostanze dopanti, altamente dannose per l’uomo, pur di ottenere un appagamento qualsiasi nello sconfiggere o umiliare l’avversario. Un problema molto grave che si è verificato negli ultimi anni è il cosiddetto “razzismo sportivo” che consiste nello sfruttare eventi sportivi per insultare, atleti o altri spettatori, per il colore della loro pelle; questo dimostra che lo sport è capace di tirar fuori il lato peggiore delle persone e che non sempre parlando di sport ci si riferisce ad un qualcosa di positivo che unisce le persone.
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RispondiEliminaI motivi per i quali lo sport è considerato un’attività positiva sono molteplici e facilmente riconoscibili. Lo sport, infatti, migliora la salute fisica e mentale, stimola la creatività e aiuta a creare relazioni. Di questi aspetti se ne sono accorti per primi i Greci, i quali inventarono le Olimpiadi, che ancora oggi esistono e vengono seguite in tutto il mondo. Nel corso della storia l’attività sportiva ha quasi sempre ricoperto un ruolo importante, come nell’epoca fascista, in cui bambini e ragazzi venivano costretti a svolgere un allenamento che potesse renderli disciplinati e attenti. Meno intuibili, ma non inesistenti, sono le motivazioni per le quali lo sport debba essere ritenuto inutile e talvolta dannoso. Gli sport estremi, ad esempio, spingono un atleta a puntare sempre più in alto per provare emozioni sempre più forti e guadagnare successo e denaro, con il rischio di perdere la cosa più preziosa che possiede, la vita. Basti pensare a chi, con una tuta speciale, si lancia per imitare il volo degli uccelli cercando di rimanere in aria il più possibile. Se da un lato il fine è interessante il rischio è molto elevato. Ovviamente lo sport è negativo non solo a causa di chi lo pratica, ma anche e soprattutto di ciò che sta intorno, del denaro che viene scommesso, dei tifosi che trasformano una sana competizione in una battaglia che deve per forza essere vinta imponendosi sull’altro. A volte il tifoso lo si ha in casa, ed è il genitore che impone al proprio figlio la pratica di uno sport, che lo incita nella competizione e che lo denigra in caso di insuccesso. Spesso tutto ciò accade per soddisfazioni o risultati che il genitore non ha ottenuto in passato, riversando sul figlio la sua voglia di riscatto. Uno degli insegnamenti più importanti dello sport è il raggiungimento di un determinato obbiettivo tramite allenamento, fatica e determinazione. Al tempo stesso questo può diventare un elemento negativo se la ricerca del risultato deve avvenire ad ogni costo. L’atleta e chi gli sta attorno ricorrono all’uso di sostanze proibite per aumentare il rendimento o per non sentire la fatica. Oggi nello sport si nota un atteggiamento di imitazione da parte dei bambini e dei ragazzi verso i campioni, che porta a perdere il vero motivo per il quale lo sport dovrebbe essere praticato, ovvero il divertimento, il gioco e lo stare insieme, con il rispetto di tutti.
RispondiEliminaSiamo sicuri che lo sport sia sempre un bene e produca solamente effetti positivi al nostro corpo e alla nostra anima?
RispondiEliminaE se invece non fosse così?
Gli effetti negativi sullo sport ci sono, eccome se ci sono.
Ad esempio, quante volte vediamo persone che praticano sport indossare magari scarpe che non sono adatte, spesso con la suola piatta o comunque inadeguate per l’attività che stanno svolgendo? Capita sempre anche a me!
E già questa questione che sembra banale, potrebbe provocare danni alla postura e quindi alla schiena.
È molto frequente anche eccedere in palestra o con una corsa, se si sforza troppo il corpo, e abitualmente non si fa quel tipo di attività, il corpo potrebbe reagire male.
Quindi se hai appena iniziato palestra e vuoi mostrarti forte e capace davanti i tuoi amici e per questo sollevi bilancieri da 50 kg anche se non sei abituato, sapendo questo, pensaci due volte!
Prendiamo sport come il ciclismo o la corsa, nei quali con il corpo si producono sempre gli stessi movimenti, la ripetizione di tali mosse può provocare disturbi da sovraccarico come tendiniti, dolori muscolari o patologie della cartilagine.
Fino ad arrivare ai danni permanenti e peggiori, come fratture, strappi, stiramenti, distorsioni, lussazioni e usura eccessiva di tendini e legamenti che possono accadere praticando qualsiasi attività sportiva.
A livello cellulare si può parlare di stress ossidativo che indica una condizione causato dall’eccessiva produzione di radicali liberi da parte dell’organismo che non riesce più a smaltirli e quindi produce gravi conseguenze alla salute come: invecchiamento cutaneo, patologie cardiovascolari e neurodegenerative e in generale danni cellulari.
Tuttavia, lo sport non a aspetti negativi sul tanto sul piano fisico, ma può essere produttore di cattivi esempi come la continua competizione e la continua differenza tra vincitori e perdenti, che secondo me non produce nelle persone sono l’effetto di migliorare se stessi ma allo stesso tempo produttrice di un effetto negativo.
Altri cattivi esempi possono essere provocati proprio dagli sportivi stessi, con atti violenti, offensivi o razzisti o addirittura provocate un’intera squadra che attua scorrettezza nel metodo di gioco.
Un altro esempio potrebbe essere i continui scontri tra i tifosi, che nel peggiore dei casi come già successo provocano morti o feriti.
Oltre agli sportivi e ai tifosi ci sono dei veri propri sport che sono basati sulla violenza: box, pugilato, kickboxing, hockey sul ghiaccio o football americano per citarne alcuni.
L’attività sportiva è un problema anche per gli studenti, troppo concentrati su quella o passando troppe ore ad allenarsi potrebbero perdere di vista l’impegno scolastico e di conseguenza avere risultati negativi.
La troppa dedizione allo sport può essere un problema anche per le relazioni con amici, famiglia e amore. Toglie sicuramente del tempo che potrebbe essere passato con loro.
Detto questo, lo sport non è solo rosa e fiori come pensavamo, no?
Cos'è lo sport? Lo sport è attività fisica. Nell'espressione " lo faccio per sport " sì indica qualcosa che non si fa con agonismo, ma per divertimento. Di conseguenza possiamo dedurre che nel concetto di sport non ci debba essere concorrenza fine a prevalere sull'avversario, per essere un qualcosa di più di lui.
RispondiEliminaPerché, allora, mi capita di leggere nei giornali di disastri capitati a causa dell'ecesso di competitività da parte non solo dei giocatori, ma soprattutto dei tifosi? Come fa lo sport a passare dall'essere un gioco al diventare lavoro, ossessione e motivo di odio e contrasto per l'uomo?
Una domanda a cui non so pienamente rispondere, ma che fa uscire spontaneamente molti lati (ormai nascosti dalla condivisa convinzione della positività a 360° dello sport) che mostrano l'influenza negativa che è arrivata ad avere questa pratica così naturale ed istintiva.
Dietro la pratica dello sport, si sono attaccati mille significati che hanno modificato il concetto di sport. Alla cima di questi significati vi è il senso che si da al vincente e al vinto. Ad un ragazzo che nel suo sport risulta perdente, lo si considera inadatto a tale pratica, e gli si consiglia di cambiare ritenendo che quello non sia il suo sport. Questo succede perché si da un importanza all'essere vincitore e non vinto, che non ci permette di considerare lo sport un gioco innocente ma lo prendiamo come una sfida , più che con noi stessi, contro gli altri. Questo porta fame di vittoria, la vittoria affascina e crea spettacolo quindi nascono gli spettatori che, nel sperare nella vittoria di un partecipante, diventano tifosi; i quali si sentono di dover competere con coloro che sperano nella vittoria di un'altro partecipante, e la competizione in questo modo si porta anche fuori dal campo di gioco.
Questa voglia di vincere porta terze parti a investire sui praticanti dello sport per assicurarsi l'immagine del vincitore e non del vinto, in questo modo si forma un mercato, e quando il profitto è determinato dalla vittoria non c'è etica che ferma la spietata guerra per accaparrarsi il primo posto, in una classifica che non ci dovrebbe essere mai stata vista la definizione iniziale che abbiamo dato a sport.
Quindi ciò che vediamo in televisione, ciò che viene seguito e pagato da milioni di persone lo possiamo ancora considerare sport?
Io credo sia una guerra in cui i contendenti combattono per la vittoria e ciò che ne consegue, sicuramente non un gioco.
Secondo Molti lo sport è un ottimo modo per far socializzare i ragazzi e mantenerli in forma. Ma è davvero così? I ragazzi,tramite lo sport a livello dilettantistico, possono trarre numerosi benefici sia fisici che psicologici. Il problema sussiste nel momento in cui un ragazzo raggiunge un livello di agonismo quasi estremo,che porta il ragazzo a focalizzare tutto sul portare al successo la sua carriera sportiva,portando altri aspetti fondamentali come lo studio in secondo piano,ciò è stato notato principalmente negli Stati Uniti,dove gli studenti-atleti portati a livelli di agonismo davvero alti scartano lo studio e la vita di tutti i giorni per focalizzare tutto sullo sport; per evitare che ciò accada le università statunitensi hanno indetto il “red-shirt year” ovvero lo studente-atleta che ha ottenuto una borsa di studio grazie allo sport è costretto a sacrificare un anno,a scelta dell’altera, nel quale si limiterà ad allenarsi con la squadra,senza partecipare alle partite.
RispondiEliminaUn’altra problematica che può essere dovuta all’agonismo è la pressione che viene messa agli atleti da parte dello staff tecnico che li porta ad avere problemi psicologici come ansia da prestazione nei momenti prima di una partita e depressione dal non poter soddisfare altre esigenze che un ragazzo può avere in età adolescenziale.Davvero pochi club hanno aperto uno psicologo di squadra,in quanto è costoso e molto difficile da trovare.
In conclusione credo che lo sport possa essere davvero utile per la salute di tutti ma ad un certo livello può diventare un qualcosa di pesante e stressante e bisognerebbe fare tutto il possibile per tutelare gli atleti da questi problemi.
Lo sport ha assunto nella società odierna un ruolo fondamentale.
RispondiEliminaParlare di attività fisica oggi significa parlare di benessere, ma siamo sicuri che lo sport comporti solo aspetti positivi per chi lo pratica? Analizzando approfonditamente vengono messi in risalto degli elementi negativi che rendono svantaggiosa, sia dal punto di vista emotivo che fisico, l’attività sportiva.
Un primo aspetto negativo è il doping, ovvero l’uso di sostanze farmacologiche che hanno lo scopo di migliorare la prestazione degli atleti. Ormai il doping è molto diffuso tra gli sportivi di ogni disciplina, ma può comportare l’esclusione da gare e l’obbligo di pagare una sanzione. Mi chiedo quindi, ha senso prendere scorciatoie quando si rischia di incorrere in danni maggiori?
L’attività di squadra, ma anche individuale, causa forte competizione tra gli sportivi, e a mio avviso non è un fattore positivo, perché si cerca di prevalere sull’altro; questo aspetto, però, può verificarsi anche nella vita quotidiana. Riflettendo sull’ora di motoria scolastica si può notare come, le persone meno capaci in una determinata attività vengano escluse, contribuendo ad alimentare il giudizio negativo dei compagni.
Lo sport nasce come attività ricreativa e pacifica ma al giorno d’oggi può sfociare in atti di violenza tra tifoserie rivali e sportivi stessi.
Praticare uno sport a livello agonistico tra noi giovani, non professionisti, richiede il pagamento di ingenti somme di denaro annue alle società per le quali si gareggia che spesso non rendono i risultati o i servizi al meglio. Inoltre, ogni sportivo deve essere munito di attrezzatura adeguata e che presenta costi elevati, talvolta anche eccessivi.
Strettamente legato allo sport è il tema del razzismo: lo stadio o il palazzetto sono il principale teatro di questo fenomeno; sono molti infatti gli atleti di colore o di altre religioni che vengono denigrati e offesi per la loro cultura.
Lo sport è diventato stereotipo di benessere ma analizzandolo, gli aspetti negativi possono essere maggiori rispetto a quelli positivi.
Al giorno d’oggi siamo abituati a vivere lo sport in modo molto positivo, esso infatti ci mantiene in forma, ci aiuta a forgiare il carattere e crescere.
RispondiEliminaMa siamo sicuri che lo sport sia così positivo e non abbia lati negativi?
La cosa che ci può sembrare più banale è secondo me una delle più importanti, alla fine di una competizione c’è sempre un primo ed un secondo e questo segna la disuguaglianza tra chi è stato più bravo e chi meno, evidenzia la differenza tra vincitori e perdenti.
Se un atleta non è in grado di compiere un esercizio o un ragazzo non ha molta abilità sportiva potrebbe sentirsi inferiore agli atri compagni ed abbassare così la propria autostima.
Molti atleti che praticano lo sport per professione sono disposti a ricorrere a sostanze dopanti per migliorare la propria performance sportiva o addirittura semplicemente per ridurre i dolori di eventuali infortuni, questo comporta una competizione poco sana.
Molto spesso chi pratica sport è vittima di incidenti più o meno gravi, che possono comportare visite mediche, ricoveri in ospedale ed eccessive spese mediche.
Altre volte gli aspetti negativi si possono notare con il passare del tempo al momento del ritiro dall’attività sportiva, se lo sport è stato fatto senza rispettare e seguire il ritmo del proprio corpo o fatto in modo sbagliato nel corso del tempo ci saranno sicuramente delle conseguenze come problemi alle articolazioni, ai tendini ed ai muscoli.
Lo sport, secondo le ideologie contemporanee, assume un ruolo fondamentale e totalmente positivo nella società attuale che lo promuove e lo tratta come uno strumento indispensabile per la salute umana come viene affermato dal Ministero della Salute.
RispondiEliminaLo sport, non è un fenomeno nato negli ultimi anni, infatti possiamo trovare attestazioni risalenti all’epoca classica in cui soprattutto i Greci praticavano i Giochi Olimpici, in cui possiamo trovare una caratteristica molto importante riportata nel mondo dello sport al giorno d’oggi, l’importante è vincere.
Con quest’ultima affermazione si evince che oramai lo sport ha perso i suoi aspetti di rispetto totale dell’avversario e dell’importanza della partecipazione e non della vittoria (come affermò Pierre de Coubertin il quale rese possibile la rinascita dei Giochi Olimpici Moderni) soprattutto quando si entra nel ramo dell’agonismo di uno sport nel quale, durante gli ultimi anni, si è formato un ampio mercato economico circa la determinata attività in questione, basti pensare all’economia milionaria che gravita attorno al mondo del calcio e si resta sbalorditi. Dunque per coloro che operano in questo settore vittoria = guadagno e rispetto, per questo molte competizioni sono compromesse dall’utilizzo di sostanze dopanti, non rispetto delle regole del gioco o anche corruzione del/i direttore/i di gara come già successo in molti episodi. Un esempio contemporaneo è stato l’utilizzo di queste sostanze da parte di atleti russi, ricevendo una squalifica di 4 anni dalle discipline olimpiche e non dall’Agenzia Mondiale Antidoping.
Otre a ciò durante le competizioni sempre più agonistiche, i partecipanti rischiano di subire lesioni gravi a causa della troppo alta competitività che porta all’aggressione dell’avversario per cercare la vittoria a qualunque prezzo, come succede molto spesso nei campi di rugby dove, gli uomini soprattutto, si aggrediscono saltandosi addosso e buttandosi a terra cercando di rubare la palla all’altro per andare a fare il punto per superare il punteggio della squadra rivale
Infine, come afferma Ray Bradbury nel suo celebre libro Fahrenheit 451 (1953), lo sport superorganizzato distoglie la persona dal mondo vero non facendola ragionare e pensare poiché non assimila più saperi e pensieri complessi, dunque siamo così sicuri che lo sport sia così positivo per le nostre vite?
Ormai è un pensiero comune dire che lo sport faccia bene. Perché ci soffermiamo sempre ad una prima visione. Non adiamo mai a scavare nel profondo di un argomento,ma ci limitiamo ad ascoltare e ripetere quello che dicono gli altri. Non portando mai qualcosa di nuovo e diverso dal comune.
RispondiEliminaDi certo lo sport fa bene al corpo: ci mantiene attivi, in forma, e ci permette di sfogarci. Ma come ogni cosa anche lo sport ha i suoi lati negativi.
Infatti se si parla di sport praticato da bambini, quante volte capita che esso venga svolto non per volontà del bambino stesso? Molto spesso è una scelta imposta dal genitore, che costringe il bambino a fare ciò che non vorrebbe portandolo ad un odio maggiore verso quello sport, ad uno stress continuo, ed a del rancore verso il genitore stesso. Ma durante lo sport in sé, costretto o no, ci sono altre cose che nuocciono: come il bullismo tra i compagni o all'arroganza del bambino. Molti bambini o ragazzi smettono di praticare uno sport perché bullizzati dai compagni di corso in quanto si sentono migliori e capaci di poter offendere gli altri, e quindi portandoli ad una sorta di arroganza. Ciò porta nei bambini bullizzati molte insicurezze anche in altri campi che possono essere come quello della scuola o delle amicizie.
Non si deve parlare solamente di sport praticato dai bambini. Tanto è vero che anche nello sport praticato da atleti professionisti ci sono lati negativi. Un esempio molto semplice è quello della perdita di tempo, che alla fine non viene ripagato. Molti atleti si allenano tra le 12 e le 15 ore al giorno, e tutti i loro sforzi, le ore spese per allenarsi invece di pensare a loro stessi e alla loro vita privata, non vengono ripagate durante le gare. Basti pensare alle Olimpiadi: moltissimi atleti capacissimi, per quattro anni si allenano duramente, in pochi riescono ad entrare, molti vengono eliminati subito, e solamente tre in tutto il mondo arrivano al podio.
Ma non solo, molti atleti morsi dalla voglia di vincere corrompono i giudici con del denaro in cambio di una medaglia. Ma cos'è questa medaglia? È solo un pezzo di metallo sorretto da un nastro ed allegato ad un titolo, che una persona riceve, per aver corso più velocemente di un’altra. Questa persona non ha ne rivoluzionato ne migliorato il mondo. E con il corso del tempo sarà sostituita da qualcun altro ritenuto migliore.
Quante volte inoltre, questi atleti oltre a corrompere usano il doping. Ovvero l’uso di una sostanza o di una pratica medica a scopo non terapeutico, ma finalizzato al miglioramento dell'efficienza psico-fisica durante una prestazione sportiva. Questo fa capire a che punto è arrivato lo sport, non è più un passatempo o un gioco, bensì un’attività basata sul guadagno.
Oltre ad avere tutti questi lati negativi, ce né uno che spaventa maggiormente. Vale a dire il grado di infortuni piccoli o gravi, sia per atleti di alto livello che dilettantistici. Si contano circa 300 mila i casi di infortuni dovuti alla pratica di uno sport stimati per il nostro Paese dall'Istituto Superiore di Sanità. Molti dei quali permanenti, che a causa di un salto effettuato male o di una caduta brusca possono portare la persona alla sedia a rotelle, o addirittura alla morte.
Bensì ci siano rischi per gli atleti, ce ne sono anche per i tifosi: come il fanatismo negli stadi; non è la prima volta che si sentono storie su persone bandite dagli stadi per aver fatto cori razzisti, o di bombe piazzate negli spalti della squadra avversaria. Si da troppa importanza allo sport. Molto spesso si determina un Paese in base ai suoi risultati sportivi, in particolare quelli calcistici. Ma ciò non deve determinare ne la bravura ne le capacità di un Paese.
Alla fine di tutto è solo marketing, tra posti venduti negli stadi, corruzioni, prezzi esorbitanti per praticarli, attrezzature, e molto altro; si è perso il vero valore di fare sport, non sono più un divertimento come nell'antica Grecia, ma fattore di stress continuo e di incidenti tra i tifosi e gli atleti.
Lo sport è un’attività considerata fondamentale e irrinunciabile per i benefici che dona alla salute, intesa come benessere psicofisico della persona. Oggi lo sport nelle sue varie forme viene praticato da persone di ogni fascia d’età. Questo è senz’altro un bene perché migliora la qualità della vita, sia in termini di prevenzione di malattie fisiche ma anche come momento aggregante e ricreativo per lo spirito; lo sport però, può, se esagerato e prolungato nel tempo, comportare seri danni all’organismo come dolori lombari per il sollevamento pesi, dolori alle anche nella corsa, oppure danni cerebrali causati dai contatti fisici violenti, come nel pugilato o nel football americano.
RispondiEliminaL’attività sportiva viene praticata da migliaia di anni: il suo ruolo centrale è stato riconosciuto da tutte le civiltà del passato, basti pensare al detto latino “mens sana in corpore sano” ma lo sport come lo intendiamo noi oggi è differente da quello delle sue origini. Oggi l’unico scopo degli atleti è mettere in mostra le proprie doti e gareggiare per vincere, non è più lo sport inteso come attività ricreativa, sia per gli sportivi che per i tifosi. Nelle varie discipline, infatti, uno dei problemi è rappresentato proprio dalle tifoserie, che spesso non sono alimentate da un sano spirito sportivo ma hanno come unico scopo il supportare la propria squadra anche usando insulti verbali e cori razzisti, raggiungendo talvolta dei livelli estremi fino ad arrivare a scontrarsi fisicamente con i tifosi avversari. Questa rivalità non si verifica solo tra i tifosi, ma a volte anche tra gli atleti stessi, che per rivalità si possono scontrare.
Il fatto che ultimamente la disciplina abbia come unico obiettivo il raggiungimento di risultati vincenti, spesso spinge gli atleti ad assumere sostanze dopanti che migliorano le loro prestazioni fisiche inibendo i recettori della fatica, per garantire il massimo dei risultati. Questo aspetto fa riflettere su quanto sia importante vincere per gli atleti e quanto poco sia importante il principio di gareggiare per mettersi alla prova e sfidare i propri limiti senza l’ossessione di primeggiare.
Un altro problema dello sport oggi è la differenza di redditi percepiti dagli sportivi, in quanto esistono discipline dal business multimilionario che garantiscono stipendi da capogiro, mentre i professionisti, che praticano uno sport meno seguito, percepiscono stipendi più modesti. E ciò non è dato dal fatto che un golfista importante abbia più qualità di un arciere professionista, perché magari possiedono entrambi titoli di livello mondiale, ma accade solo perché il golf è uno sport sostenuto da sponsor di marchi di un certo rilievo, mentre il tiro con l’arco è una disciplina poco seguita e con pochi sponsor. Questa differenza secondo me è scorretta, non mi sembra giusto che due professionisti che impiegano la stessa dedizione e la stessa fatica nella loro disciplina alla fine abbiano dei redditi così diversi. Lo sport agonistico dovrebbe tornare ad alcuni principi ispiratori che erano presenti in passato, che si basavano sul rispetto dell’avversario e sulla passione e il sacrificio.
Lo sport è considerato molto importante, per le persone di ogni età, ma soprattutto per i giovani, in quanto sviluppa il fisico e la mente e può diventare una passione o una valvola di sfogo.
RispondiEliminaL’attività sportiva favorisce un benessere fisico, sviluppa le qualità personali e aiuta a formare un carattere attraverso le competizioni e può essere un aiuto contro l’ansia e la solitudine che viene sconfitta dai rapporti d’amicizia che si creano all'interno del gruppo.
Ogni attività inoltre ha delle regole da rispettare che devono basarsi sull'insegnamento dei valori principali dello sport: la lealtà, la correttezza, il rispetto verso l’avversario, l’impegno per raggiungere i propri obiettivi e accettare la sconfitta.
Però non è sempre così.
Lo sport infatti può creare anche dei disagi, sia alla persona che al gruppo, perché si creano delle aspettative che non sempre vengono realizzate, favorendo delusioni e stress.
Inoltre, in caso di sconfitta, si potrebbero avere delle reazioni eccessive o addirittura il “drop out”, vale a dire l’abbandono dell’attività sportiva.
Inoltre, spesso lo sport è condizionato da episodi di doping, ossia l’assunzione di sostanze proibite a cui fanno ricorso gli atleti per migliorare l’efficienza psico-fisica per il raggiungimento di migliori risultati sportivi. Lo sport quindi perde quei valori fondamentali, privilegiando coloro che mettono a rischio la propria salute, danneggiando chi si comporta correttamente nel rispetto delle regole, perché subentrano interessi che sono al di fuori del gioco.
Sono cresciuta praticando uno sport che amavo e che mi ha aiutato a crescere e a superare momenti difficili. Grazie allo sport ho avuto l’opportunità di conoscere persone meravigliose e di provare forti emozioni, come la gioia per una vittoria o la solidarietà delle compagne per superare la delusione di una sconfitta, ma via via con gli anni mi sono resa conto che spesso i veri valori dello sport vengono messi da parte, soprattutto se si pratica uno sport a livello agonistico, in quanto per raggiungere alti livelli, devi vivere lo sport in maniera totalizzante, con allenamenti estenuanti e rigorosi. Si crea così l’ansia da prestazione, di non voler deludere, ma soprattutto si crea il timore del giudizio e la paura degli avversari. In alcuni casi può favorire l’aggressività verso gli altri per voler vincere a tutti i costi.
Lo sport, così, non è più un divertimento, ma un’ossessione.