
C'è chi chiede sanzioni più severe e carcere duro per i venditori di morte, c'è chi sottolinea l'enorme affare che si regala alla malavita organizzata proseguendo sulla strada del proibizionismo. Sono ormai decenni che si discute su quale sia la strategia più efficace per contrastare un fenomeno che ha molti effetti collaterali indesiderati.
Dopo aver letto i documenti raggiungibili cliccando i link che vi lascio qui sotto, provate ad esprimere il vostro punto di vista senza dimenticare di motivarlo e di fornire esempi tratti dalle vostre esperienze dirette.
Roberto Saviano: “La legalizzazione delle droghe leggere è il vero incubo della criminalità organizzata”
Lotta alla droga: De Facci (Cnca), “serve il ritorno della prevenzione di prossimità” con “adulti competenti”
Legalizzare o proibire: questo è il dilemma, ma per me che sono contrario alla legalizzazione, il problema non si pone. Qualche anno fa la figlia di un’amica di mia mamma si è trovata proprio nel tunnel della droga, finita per sbaglio in una compagnia poco raccomandabile.
RispondiEliminaNada questo il nome della ragazza, è arrivata dalla Giordania con sua mamma e tre fratelli perché picchiati da un padre-padrone. Purtroppo era fragile in quel momento e dei ragazzi si sono approfittati di questa situazione, facendole provare le prime canne, passando poi a droghe più pesanti fatte in vena, è diventata così tossicodipendente.
Sua madre è riuscita a fatica a farla ricoverare in una clinica per disintossicarla, ma al momento la strada è ancora lunga ed io conoscendola ci sono rimasto molto male.
Nella Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe, presieduta da Riccardo De Facci del Cnca, ribadisce che è necessaria una campagna di prevenzione e un’attenzione particolare verso i giovani che si trovano con adulti a volte incapaci di aiutarli a fare scelte responsabili. Anche perché ad oggi nel Web circola di tutto ed ogni anno, come dice l’Osservatorio europeo, ci sono cento nuove sostanze messe in circolazione. I ragazzi devono capire che ci si può divertire anche senza perdere la testa perché spesso si sottovaluta il fatto che assumendo droghe ci possono essere problematiche psicologiche e disturbi psichiatrici com’è successo a Nada.
Dopo aver letto l’intervento di Saviano penso comunque che legalizzare le droghe leggere resti sempre una strada poco efficace, perché non fermerebbe la criminalità organizzata che avrebbe comunque il modo di trovare nuovi consumatori nelle droghe pesanti.
Concludendo, sanzioni più severe e carcere duro per i venditori di morte, per me è la strada giusta da percorrere, perché quando vedi da vicino gli effetti che produce, non puoi pensare ad altro.
Affermare che la droga è un male è giusto, ma non risolve il problema del suo consumo. Ogni anno si tengono campagne di prevenzione in tutti gli ordini di scuole, a tappeto, ed in genere gli studenti sono ben consapevoli della pericolosità di queste sostanze. Ciononostante le statistiche sono impietose: il consumo di droga è in aumento a tutti i livelli. E non solo in Italia, ovunque nell'Occidente. Analogamente, tutti sanno che fumare è nocivo, che abbrevia la vita e aumenta il rischio di patologie gravissime ed invalidanti, eppure ogni anno milioni di nuovi giovani cominciano a fumare per la prima volta. Siamo proprio sicuri che l'educazione serva? Dai risultati sembrerebbe vero il contrario.
EliminaL'educazione dei cittadini sta alla base e getta le fondamenta per una maggiore consapevolezza dei rischi della droga e del fumo. Ovviamente conta molto anche il contesto sociale in cui si vive e non ultimo il buon senso della gente.
Eliminasecondo me considerare la marijuana come una droga di transizione è errato, in quanto le prime droghe di passaggio nel mondo sono l'alcool e il tabacco che,in quanto legalizzate, non vengono considerate tali a livello sociale
EliminaPersonalmente, sono contraria alla loro legalizzazione.
RispondiEliminaQuando ero in seconda media, la mia scuola ha organizzato un incontro formativo con Giorgia Benusiglio, una giovane donna trentenne laureata in psicologia che ha una missione nella vita: incontrare gli studenti e raccontare la sua storia.
Quando aveva 17 anni, Giorgia durante una serata in discoteca con gli amici ha preso mezza pastiglia di ecstasy; non pensava che assumere per la prima volta una quantità così piccola di droga fosse pericoloso, era solo curiosa di provare una esperienza nuova.
Però quella droga le ha provocato una grave malattia; i medici la davano per spacciata, ha dovuto subire un trapianto di fegato. Si è salvata per miracolo, ma per tutta la vita dovrà prendere farmaci.
Ovviamente, a 13 anni avevo già sentito parlare della droga, ma non avevo realizzato pienamente le conseguenze che può avere sulla vita di una persona, ed in particolare su noi ragazzi, che siamo più vulnerabili.
Infatti, sono proprio i ragazzi i più a rischio: non conoscono gli effetti collaterali delle droghe e se un loro amico o compagno, spesso più grande, dice che tanto fumare una sigaretta di marijuana o prendere una pastiglia non è pericoloso, ci cascano e magari la assumono solo per sentirsi grandi o per paura di essere presi in giro dagli altri.
Invece, la droga è una fregatura, una cosa orribile che devasta il cervello e spesso anche il fisico, e per un momento di sballo, come dice Giorgia, poi ne paghi le conseguenze per tutta la vita.
E se Giorgia, una ragazza brillante e di buona famiglia, è riuscita a procurarsi una pasticca di ecstasy anche se proibita dalla legge, cosa succederebbe se le droghe venissero legalizzate?
Probabilmente, che cento, mille altre Giorgia penserebbero che, se una cosa è legale, non può far così male alla salute... e la proverebbero, attirate anche dal fatto che la droga sia così facilmente reperibile. Ma se da un lato l'uso di stupefacenti legittimati dallo Stato non avrebbe conseguenze sul piano legale, ne avrebbe di pesantissime sul piano della salute.
Saviano, nel suo intervento, afferma "legalizzare le droghe leggere significa ridimensionare il grado di penetrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto economico e sociale di un Paese, perché viene loro sottratto potere economico". Io credo, invece, che questo sia un controsenso, perché crea un problema etico: come può uno Stato rendere legale una cosa sinora illecita diventando lui stesso poi distributore di sostanze che creano dipendenza? Comunque le organizzazioni criminali non si fermerebbero, anzi troverebbero il modo di trarre i loro profitti dalle droghe più pesanti, ampliando la cerchia dei consumatori, magari proponendola anche ai bambini delle elementari.
E proprio l'esempio di quanto accaduto alla Benusiglio ci fa capire che il pericolo deriva dall'uso di qualsiasi sostanza stupefacente, sia essa leggera o pesante, presa una tantum o assiduamente.
Infine, non posso che concordare con Riccardo De Facci, presidente del Cnca, che nel suo intervento in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe, afferma che serve una prevenzione attiva: non si deve aspettare che i giovani chiedano aiuto quando hanno già abusato della droga, bisogna intervenire prima con la presenza nelle scuole.
Presenza che deve essere formativa, non solo informativa: i giovani hanno bisogno di avere intorno a loro adulti consapevoli, siano essi insegnanti, persone come la Benusiglio o meglio ancora i propri genitori, che li aiutino a valutare i rischi che l'assunzione di droga comporta e ad effettuare scelte consapevoli.
Ciao Marta! devo dire che mi trovo in disaccordo con te, inoltre ho trovato delle incongruenze in ciò che hai scritto. In primo luogo tu hai portato in esempio il caso di Giorgia la quale ha assunto ecstasy, ma noi stiamo parlano della legalizzazione di droghe leggere, non pesanti! a quella sono contraria anche io! Infine citando te stessa "come può uno Stato rendere legale una cosa sinora illecita diventando lui stesso poi distributore di sostanze che creano dipendenza?" il tabacco crea dipendenza eppure è venduto in modo legale, o mi sbaglio? Per il resto concordo con te in ambito di adottamento di campagne informative e formative.
EliminaIl vantaggio della legalizzazione consiste nel fatto che lo Stato impone delle regole e avvia una campagna di controlli. Non è affatto vero che lo Stato deve diventare monopolista della droga; al contrario, vigila sulle sostanze legalizzate ed inasprisce la lotta contro quelle illegali. In questo modo, è più difficile che capitino, ad esempio, casi di droga tagliata male, che somma alla pericolosità intrinseca delle sostanze psicoattive la pericolosità di cocktail micidiali o di mix con veri e propri veleni letali come topicida, diserbante, calce, ecc. La legalizzazione, inoltre, fa emergere il fenomeno nella sua reale portata e consente allo stato di prendere misure targetizzate su chi, andando ad acquistare la droga in esercizi legali, in pratica si autodenuncia: potrebbe così essere identificato e sottoposto a controlli mirati. Nell'attuale condizione di totale illegalità non c'è modo di sapere se l'autista che conduce il tuo autobus o il chirurgo che si appresta ad operarti è un consumatore di stupefacenti o meno.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che, nel caso in cui le droghe venissero legalizzate, lo Stato potrebbe vigilare sul "prodotto finale", riducendo conseguentemente il rischio di sostanze tagliate con elementi altamente dannosi per la salute.
EliminaMa il mercato nero non sparirebbe, e attirerebbe due principali categorie di consumatori: coloro che vogliono acquistare ad un minor prezzo rispetto a quello normato per legge (quindi, sostanzialmente, droga tagliata male per contenere i costi) e coloro che non vogliono "autodenunciarsi" (quindi, l'autista di bus che non vuol far sapere al datore di lavoro che fa uso di droga o il chirurgo che altrimenti non potrebbe operare in ospedale).
Con la legalizzazione, inoltre, lo Stato tasserebbe la droga con un indubbio vantaggio per il suo bilancio economico, ma a mio parere in contrasto con quanto sancisce l'articolo 32 della nostra Costituzione: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.....", in quanto lo Stato diventerebbe il maggior distributore di stupefacenti (oltre alle sigarette e al gioco d'azzardo, di cui detiene già il monopolio) che creano dipendenza e nuocciono alla salute.
Legalizzare o proibire è un tema molto discusso e io sono favorevole alla legalizzazione.
RispondiEliminaNon conosco persone che hanno avuto esperienza con la droga però sono informato su tutti gli aspetti della droga, i loro utilizzi e conosco molte storie di persone entrate in contatto con la droga che sono finite bene ma anche altre che sono finite male.Per quanto tramite la televisione e la radio droghe leggere come la cannabis vengano descritte come dannose, è innegabile che con la formula giusta siano utili come strumento terapeutico per alleviare i dolori, soprattutto dei malati di cancro.
Come ha detto Roberto Saviano nella sua intervista vietare le droghe non ferma la loro diffusione ma consegna il monopolio della produzione ad associazioni malavitose che producono le droghe con materiali economici, aumentando il rischio di morte e che vendono a prezzi alti in quanto sono gli unici a produrre.Già in molti paesi le droghe leggere sono legalizzate per uso terapeutico e prodotte in modo che il rischio di morte sia al minimo.
Approvare una produzione sicura e finalizzata all’uso terapeutico e ricreativo di droghe leggere ridurrebbe i guadagni dei produttori illegali e diminuirebbe le morti legate all’uso di sostanze stupefacenti.
É chiaro che il ruolo dello Stato non deve limitarsi solo alla legalizzazione delle droghe leggere ma deve contribuire con campagne per informare, soprattutto i più giovani su cosa sono le droghe, i rischi che comporta fare uso di droghe e un modo sicuro e responsabile per assumere queste sostanze.Poiché legalizzare una droga leggera come la cannabis non significa che è priva di rischi ma significa che lo Stato si prende il compito di informare i cittadini in modo che siano consci dei rischi e liberi di scegliere.
Molte persone che sono contrarie alle droghe sostengono che sono tutte pericolose e che provochino dipendenza.
Sul fatto che esistano molte droghe che sono unicamente dannose sono d’accordo ma che ogni droga anche quelle più leggere provochino dipendenza è un discorso più complesso.
La dipendenza è una condizione particolare che è diversa in ogni persona e che può riguardare qualunque cosa.La dipendenza è più frequente in persone che hanno delle vite complicate e che cercano anche inconsciamente un modo per fuggire dai loro problemi.Questa via d’uscita la si può trovare nella droga ma non è l’unica opzione in quanto ci sono le persone che bevono, che fumano e chi diventa dipendente dai medicinali che non vengono classificati come droga ma hanno le stesse probabilità di dare dipendenza e in dose eccessiva possono provocare gli stessi effetti collaterali.
In conclusione legalizzare le droghe leggere è possibile e sicuro con i mezzi di produzione e informazione adeguati.I rischi non sono inesistenti ma è più sicuro che continuare a vietarle e lasciarle in mano a produzione illegale con rischi elevati.
Direi di separare l'uso delle droghe con finalità terapeutiche da quello con finalità ricreative. Se una sostanza è prescritta da un medico ad un malato ad esempio per combattere il dolore, cioè in funzione di cura palliativa, con una precisa posologia e sotto diretto controllo delle strutture sanitarie, in effetti non stiamo più parlando di droga ma di farmaco. Non mi pare che in tal caso sia necessario dibattere.
RispondiEliminaDiverso è il caso di uso, da parte soggetti perfettamente sani, di sostanze che alterano la percezione della realtà e possono avere controindicazioni gravi o comportare rischi di danni permanenti, anche di tipo cognitivo, e non solo agli stessi consumatori, bensì anche ad altri che malauguratamente li incrocino sulla propria strada. Pensiamo al classico caso di un incidente stradale provocato da un conducente in stato di alterazione mentale. L'irresponsabilità di una persona, agevolata dalla facile reperibilità di una sostanza, ricade su innocenti, provocando tragedie, lutti, e in genere turbando la serena convivenza sociale. Da non dimenticare poi le implicazioni economiche per il sistema sanitario nazionale della necessità di dover assistere un plotone di persone che sconteranno in età adulta malattie psicofisiche invalidanti e costose da trattare, come paranoia, insonnia, deficit di attenzione, psicosi, stati dissociativi, depressione ecc., tutte patologie che la scienza ha dimostrato essere correlate ad un uso anche modesto e sporadico di sostanze psicoattive. Perché io, cittadino onesto e responsabile, dovrei pagare le cure per queste persone che non producono niente e creano tanti problemi alla società?
É stato dimostrato che anche il consumo modesto di alcol provoca danno e declino cognitivo e allora perchè bisogna pagare le cure anche per chi usa irresponsabilmente l'alcol?O perchè bisogna pagare le cure di una persona che soffre di cancro causato dal fumare?
EliminaIl cittadino onesto e responsabile sta già pagando le cure delle persone che soffrono di malattie e patologie legate alla cannabis,all'alcol,al fumo e a tutte le altre sostanze stupefacenti perchè le tasse che paga in parte vanno al sistema sanitario che distribuisce i soldi del cittadino a tutti i malati.
Continueremo a pagare per le persone che svilupperanno patologie legate alla cannabis ma toglieremo i guadagni per la sua vendita a organizzazioni criminali
Partendo da un’intervista realizzata da Roberto Saviano, nella quale espone i motivi per i quali essere favorevoli alla legalizzazione, io mi trovo d’accordo con le sue affermazioni. Una delle ragioni per cui favorire la legalizzazione è la diminuzione progressiva del potere di acquisto delle organizzazioni criminali, in quanto le persone che fanno uso di droghe, si rivolgerebbero così allo Stato, potendo avere maggiore sicurezza dal punto di vista legale, sanitario ed economico. I principi attivi di alcune sostanze stupefacenti si possono ritrovare in farmaci ad uso ospedaliero o psichiatrico, i quali sono utili per sedare, ridurre il dolore o disintossicare il malato. In questi ultimi anni, nel nostro Paese, si sta sempre più diffondendo l’utilizzo di cannabis con un livello basso o nullo di THC, sostanza che crea dipendenza, per prodotti medicinali, cosmetici e alimentari, che sembrano portare reali benefici alla salute. Il THC è l’unico a creare dipendenza? Se si pensa ad altri atteggiamenti comunemente assunti, ci si accorge che non sono solo le droghe e le sostanze contenute in esse a creare dipendenza. Il fumo, l’alcool e i medicinali, come già si sa, creano dipendenza quasi immediata e provocano danni, anche irreversibili. Talvolta il cibo e il gioco, che non vengono spesso considerati come causa di dipendenza, possono ostacolare la salute fisica e mentale. Il problema più grande è l’uso che si fa di tutto ciò che si possiede. A questo proposito, sarebbe opportuno far conoscere a tutti gli individui gli effetti negativi provocati dalla dipendenza, in questo caso dalla droga, i quali sono molto spesso sottovalutati da soggetti più vulnerabili come i giovani. Questo processo di sensibilizzazione può essere svolto attraverso incontri diretti tra giovani e adulti, considerando che questa tematica riguarda tutti e che tutti possono cedere alla tentazione.
RispondiEliminaSecondo me è una buona osservazione,personalmente non avevo neanche pensato al tema dell’ “uso che si fa con quello che si possiede” ma mi ritengo d’accordo con te monica,anche secondo me non fa male nulla se usato in determinati casi e nel modo giusto.
EliminaCerto, anche un po' di cianuro di tanto in tanto non può fare che bene! [Sottotitolo: affermazione ironica]
EliminaLeggendo le tue parole rimango convinta del fatto che non bisogna legalizzarle perché attualmente non esiste un'educazione al giusto utilizzo di tali sostanze. Il fatto che siano proibite è l'unico punto fermo nella nostra vita, da cui partire per ricostruire una società che sappia 'dire di no'a sostanze non necessarie se non in presenza di patologia.
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaIl tema della legalizzazione e liberazione delle droghe “leggere” è uno dei più discussi.
RispondiEliminaIl ricavato dalla vendita di droghe illecite è stimato attualmente a oltre 500 000 di dollari l’anno.
Perché essere pro? Beh certo la legalizzazione di un mercato così vasto come quello delle droghe sarebbe vantaggiosa per quanto riguarda le entrate fiscali dello Stato, in secondo luogo non ci sarebbe il problema del sovraffollamento delle carceri.
Avendo il monopolio statale di questo mercato, ci sarebbe anche una tutela maggiore per la salute del consumatore, perché ci sarebbero più controlli e prodotti migliori.
Tuttavia il mio parere va contro queste teorie, io sono contro per vari motivi.
Innanzitutto il tema più importante di tutti è la salute, ed è la cosa principale.
Le droghe “leggere” che per giunta non sono realmente “leggere” sono solo i loro effetti ad essere più tardivi rispetto ad altre sostanze e bisogna assumerne di più e per più tempo per avere gli stessi effetti delle droghe così dette “pesanti”. Detto ciò, continuo spiegando che le sostanze stupefacenti come hashish,marijuana e cannabis, danneggiano in modo grave il sistema nervoso centrale e sono causa di patologie, ad esempio malattie psichiatriche,disturbi psicotici e allucinazioni.
Oltre la salute, la liberalizzazione, non eliminerebbe il mercato clandestino che si farebbe sempre strada in mezzo agli altri.
Per diminuire lo spaccio e la consumazione delle sostanze bisognerebbe avere delle sanzioni più severe, più controlli alle dogane e maggiori servizi, interviste o comunque informazioni sull’argomento.
Sebbene io sia pro alla legalizzazione, ovvero abbia un' opinione opposta alla tua, sono d'accordo sul dire che dovrebbero aumentare i controlli e la conoscenza sull'argomento.
EliminaSono però convinta che legalizzando la droga, ovvero affidando allo Stato il controllo su questa non ci sarebbe bisogno di troppi controlli e sanzioni, in quanto la sicurezza sarebbe assicurata dallo Stato stesso.
Non capisco bene il dato dei 500 mila dollari se si riferisce ad un ricavato se in Italia o in tutto il mondo. in ogni caso penso sia fortemente superiore alla cifra che hai scritto
EliminaRiporto l'intervento di Ingrosso sul quale sono intervenuto in qualità di amministratore censurando un passaggio non conforme alle politiche di questo blog. Ricordo ai partecipanti che non ci avventuriamo in considerazioni medico-scientifiche su cannabis o altre sostanze stupefacenti. Nessuno di noi ha competenze in materia. Partiamo dall'assunto che siano tutte nocive. Come si debbano maneggiare sostanze nocive è un problema politico che possiamo dibattere in piena libertà.
RispondiEliminaEcco il testo di Ingrosso.
Lorenzo Ingrosso14 novembre 2019 17:43
La legalizzazione di droghe leggere come la cannabis è un argomento di grande rilievo negli ultimi anni.
La cannabis è una tra le piante più antiche del pianeta di cui abbiamo ancora esemplari in vita, essa risale a quindicimila anni fa, in Italia si possono trovare esemplari di quasi dodicimila anni fa. La cannabis è da sempre una tra le piante fondamentali per l’uomo, molti dei trattati storici più importanti furono scritti su fogli di cannabis, come il trattato d’indipendenza americano, le bibbie dell’alto medioevo, che sotto richiesta di Carlo magno, furono scritte su fogli fatti in carta di cannabis; perfino il noto marchio Levi’s creava e crea i suoi jeans con fibre di canapa.
Secondo me la legalizzazione della cannabis è una scelta che lo stato italiano dovrebbe affiancare per svariati motivi. Legalizzare non vuol dire invitare la popolazione all’uso (come molti pensano) ma al contrario, legalizzare significa regolamentare, ovvero tassare e imporre delle regole riguardo l’uso e la coltivazione di tale pianta. I vantaggi che lo stato trarrebbe a livello giuridico ed economico dalla legalizzazione sono diversi: se lo stato imponesse la stessa imposta del tabacco alla marijuana incasserebbe da 6 a 8 miliardi di euro in un anno; queste somme di denaro sono attualmente incassate dalle organizzazioni terroristiche che usano la cannabis come mezzo di scambio con le organizzazioni mafiose in cambio di armi o denaro, il quale viene utilizzato per corrompere l’amministrazione pubblica, la politica e far collassare la nostra democrazia sottraendoci così numerosi diritti. Tramite la legalizzazione si verificherebbe un notevole svuotamento delle carceri e una grande riduzione dell’uso, come dimostrato da Portogallo, Uruguay, Colorado e California che hanno legalizzato questa pianta rispettivamente negli anni 2010, 2013, 2014 e 2016.
Con il termine Cannabis si parla della pianta in senso lato e non solo delle infiorescenze, spesso usate come sostanza stupefacente, ma anche dei semi, che possono essere usati come alimento o integratore, e della canapa ,ovvero della parte fibrosa della pianta. La canapa è un materiale estremamente resistente quanto versatile, da cui si può ricavare: vestiti ,carta, copertoni per auto e addirittura la plastica, che a differenza di quella ricavata dal petrolio dopo poco si degrada diventando fertilizzante o cibo per gli animali. La canapa ,pur avendo un costo di manodopera maggiore, può abbattere il problema dello spreco di plastica di cui ultimamente si parla e ci si preoccupa.
Questa è la mia posizione riguardo la legalizzazione della cannabis, la cui illegalità si è trasformata pian piano in un proibizionismo.
Sono contraria alla legalizzazione delle droghe leggere perché ritengo che queste siano dannose per la vita di ogni essere umano.
RispondiEliminaL'altro giorno stavo guardando un programma televisivo che riguardava l'uso delle droghe leggere da parte dei giovani; venivano riportate alcune esperienze personali da parte di genitori o amici ai quali è venuto a mancare il proprio caro, che aveva fatto uso di droghe leggere prima di utilizzare l'auto.
Questo giovane non solo ha perso la vita ma l'hanno persa anche coloro che si trovavano nell'auto con lui.
Ciò ci fa capire che o le nuove generazioni non conoscono gli effetti collaterali delle droghe oppure ne sono a conoscenza ma non riescono a capire la gravità e ne sottovalutano i rischi, infatti molte persone che fanno uso di droghe rischiano di non riuscire a reggerle e di conseguenza di stare male, inoltre potrebbero avere ripercussioni di tipo psicologico o fisico che si presenterebbero nel corso della loro vita.
Personalmente non riesco a capire perché le persone non si rendono conto della pericolosità delle droghe, anche perché c'è molta formazione nelle scuole e vengono spiegati tutti i rischi che le droghe provocano e queste ore di formazione vengono solitamente fatte sia alle medie che alle superiori.
Dal mio punto di vista le persone fanno uso di droghe leggere per distaccarsi da quella che è la vita reale, per evitare di affrontare i problemi e per trovare delle situazioni di piacere che queste persone non riescono a trovare nella vita reale.
Se le droghe leggere venissero legalizzate, i giovani sarebbero più liberi di utilizzarle, ci sarebbero più morti o persone che stanno male perché coloro che assumono le droghe potrebbero pensare che, essendo legali, non farebbero del male invece non è così perché se le droghe dovessero essere legalizzate, i giovani ne farebbero uso come fanno uso delle sigarette, e secondo alcuni studi è molto facile passare dalle droghe leggere a quelle pesanti, le quali espongono coloro che ne fanno uso alla morte.
leggendo il tuo testo pare evidente la tua posizione contro la legalizzazione, tuttavia penso che l' esempio che hai riportato sia analogo a numerosissimi altri incidenti causati invece dall' uso di alcool, sostanza altresì pericolosa ma legale. allo stesso modo, dici che i giovani ne diventerebbero dipendenti come lo sono delle sigarette, anche queste pericolose ma legali. seguendo il tuo ragionamento mi verrebbe da pensare che per il bene delle persone sarebbe meglio proibire non solo la marijuana, ma anche l' alcool e le sigarette, visto che causano più o meno gli stessi effetti della prima. non pensi che in questo modo sarebbe lo Stato stesso a privare i suoi cittadini della libertà di poter scegliere? io penso che non possiamo rischiare di ritrovarci in uno stato che pone se stesso come unica fonte dell’etica e che pretenda di poter decidere cosa è bene e cosa è sbagliato per conto di ogni singolo individuo.
EliminaSe, come dici tu, ci sono altre sostanze come l'alcol, per le quali le persone stanno male o fanno incidenti, non pensi che legalizzando un'altra di queste sostanze pericolose la percentuale di incidenti aumenterebbe?
EliminaE’ molto difficile comprendere quale sia il miglior metodo da utilizzare per fronteggiare il diffuso problema delle tossicodipendenze da sostanze illegali, ma a parer mio, visto il continuo aumento dell’utilizzo di queste sostanze, è evidente che sia fallimentare. In questo caso il fallimento è più che lampante in tutte le sfaccettature del problema, partendo dalla lotta nei confronti del controllo del mercato della droga da parte delle organizzazioni criminali, arrivando alle comunità di recupero le quali sono disorganizzate e spesso inefficaci.
RispondiEliminaCitando un’affermazione di Felice Maniero (ex capo dell’organizzazione mafiosa ‘Mala del Brenta’) durante un’intervista di Roberto Saviano, ha dichiarato: “la legalizzazione delle droghe leggere è il vero incubo della criminalità organizzata”.
Partendo da questa citazione voglio evidenziare la differenza sostanziale tra droghe leggere e pesanti, ambedue nocive, ma da trattare in modo diverso. La diffusione capillare delle droghe leggere porta alle criminalità organizzate un ritorno economico tale da avvalersi di un potere di acquisto enorme. Con la legalizzazione di esse, quindi il controllo da parte dello stato sulla qualità, provenienza e percorso della sostanza, le organizzazioni mafiose smetterebbero di lucrarci e perderebbero potere.
Con il controllo della vendita delle sostanze si potrebbero avere dati più precisi sulla diffusione delle dipendenze, e si riuscirebbe ad agire in modo più mirato ed efficace. Ovviamente ogni cosa per funzionare deve essere gestita bene, quindi per un progetto sulla legalizzazione delle droghe leggere sarebbe necessario un tavolo di discussione appropriato alla rilevanza dell’argomento, che comprenda le maggiori autorità del paese e persone esperte del settore.
Trattando l’argomento con uno psicologo del ULSS di Mogliano circa due anni fa, rimasi stupito da una sua affermazione: “ la droga non ammala solo il fisico e la mente delle persone, ma anche la loro libertà”. Questo mi ha fatto percepire quanto le sostanze abbiano un effetto negativo totalizzante nella vita delle persone, e quanto questo argomento necessiti di essere portato alla conoscenza di tutti fornendo maggior consapevolezza e criticità.
Il dibattito sulla marijuana è tornato di attualità, alimentando lo scontro tra chi vorrebbe legalizzarla e chi no. La vendita delle droghe leggere rappresenta la metà del traffico complessivo degli stupefacenti. Secondo la Direzione nazionale antimafia, per togliere liquidità alla criminalità organizzata e combattere la vendita delle cosiddette droghe pesanti, è necessario procedere a una legalizzazione di quelle leggere ciò significherebbe sottoporre questo mercato a maggiore controllo, tutelando anche la salute dei consumatori. La legalizzazione non eliminerebbe il mercato nero degli stupefacenti, anzi creerebbe un mercato parallelo, destinato a chi non possiede i requisiti per l’acquisto, inoltre, potrebbe incentivare i giovani ad un uso incontrollato, con conseguenti problemi sociali. Per cui penso che il danno effettivo non sia legalizzarla, ma bensì non attivare campagne di informazione. Nonostante la cannabis venga considerata come una droga di passaggio, in grado cioè di favorire una transizione verso il consumo di droghe pesanti come cocaina ed eroina, questo problema potrebbe essere soppresso attraverso l’informazione e la prevenzione, partendo proprio dai giovani. Se gli adolescenti venissero guidati ad un uso ricreativo limitato e consapevole, in primo luogo agirebbero guidati dalla ragione e in secondo luogo dalla loro coscienza morale. Penso sia estremamente sbagliato fare affidamento a testimonianze del tipo “Un mio conoscente ha fumato cannabis e poi si è messo alla guida...ecc.” sono abbastanza sicura che una persona talmente intelligente da fare un’azione così ignorante, non avrebbe avuto problemi a farlo se sotto effetto di alcolici. Di conseguenza è irrilevante la sostanza di cui si ha abusato, ma, al contrario, l’inosservanza delle norme che regolano il nostro stato. Una persona deve essere in grado di porsi dei limiti, o perlomeno di evitare di mettere a rischio l'incolumità degli altri. Pertanto sono favorevole alla legalizzazione della cannabis nella misura in cui vengano attivate campagne come quella descritta prima.
RispondiEliminaIn merito alla legalizzazione delle droghe così dette leggere, ci si trova di fronte ad un bivio: è opportuno ribadire la sua illegalità vietandone l’utilizzo nonché la vendita oppure è giusto inserirla nel mercato legalizzato, facendo svanire il bisogno di delinquere per chi la assume e per chi la commercia?
RispondiEliminaIo sono convinta che sia corretto mantenere il concetto di illegalità di tali sostanze, perché renderle ancora più facilmente reperibili ne aumenterebbe l’uso a dismisura.
Penso questo, motivata dal fatto che la maggioranza di persone interessate ad acquistare tali sostanze è costituita da giovani ed adolescenti, che cercano la soluzione dei propri problemi rifugiandosi nella droga.
Proprio perché in balia della giovane età non hanno quasi consapevolezza dei rischi connessi, della quantità di sostanza assunta e della frequenza con la quale assumerla…
Anziché legalizzarla nella sua globalità troverei più efficace escogitare una modalità per regolamentarne l’esclusiva prescrizione a scopo terapeutico per le persone affette da patologie che potrebbero trarne beneficio.
Inoltre non bisogna dimenticare l’esistenza di altre sostanze, in continua evoluzione nel mercato illegale che continuerebbero certamente a prevalere sulle altre perché più appetibili, di moda e soprattutto di facile utilizzo rendendo vano il tentativo di sradicare il commercio illegale.
Non sono pienamente d'accordo con ciò che hai scritto in quanto ritengo che proprio per un fatto di proibizione le persone, in particolar modo i giovani che si sentono quasi sfidati, tendano ad acquistare sostanze come la marijuana incrementando così le entrate delle associazioni criminali e il mercato nero. Sono invece d'accordo con te per quanto riguarda l'uso delle droghe leggere a scopo terapeutico che potrebbe comportare un enorme vantaggio per la società e per tutte le persone aventi determinate malattie.
EliminaSono della stessa opinione della mia compagna Elsa, in quanto credo che sarebbe più opportuno proteggere ed informare i giovani sui rischi che queste sostanze comportano e legalizzarle potrebbe incrementarne il consumo.
EliminaSono comunque favorevole all'uso della cannabis per scopi terapeutici.
Se c’è qualcosa che soprattutto nel corso del secolo scorso, ma anche in questo nuovo, che ha dimostrato di essere un simbolo della parola fallimento, questa è il proibizionismo. Dalle leggi sull’alcool degli Stati Uniti degli anni ‘20, all’ attuale stato di illegalità della marijuana dei giorni nostri in molti paesi, il proibizionismo viene inteso come il divieto riguardate il consumo o la vendita di determinate sostanze definite illecite da parte di governi o enti sovranazionali come l'ONU, col fine dichiarato di tutelare la salute pubblica e quella individuale dei cittadini.
RispondiEliminaIl senatore Andrew Volstead che nel 1919 promosse una legge sul proibizionismo sull’alcool probabilmente pensava di poter sconfiggere la criminalità e aumentare i profitti dello Stato ma la sua idea servì solo ad aumentare il business della criminalità e far sorgere nuovi problemi di salute pubblica dovuti dalla comparsa di intrugli fai da te ben più nocivi. Questa legge fu infatti abolita nel 1933.
Ad non essere ancora legalizzata, invece, è la marijuana. Se è vero che serve studiare la storia per imparare e non commettere più gli stessi errori, allora dovremmo avere il dovere di riconoscere un oggettivo fallimento dell’ azione repressiva.
L’uso di queste droghe leggere è molto diffuso e in aumento in Italia e, in generale, nell’ Occidente e legalizzarla significherebbe affrontare il problema riuscendo ad ottenere da esso anche dei vantaggi.
Per capirci meglio, possiamo osservare dati riportati da paesi che hanno già fatto questo passo avanti: nello Stato di Washington il fisco ha incassato ben 220 milioni di dollari, negli stati uniti invece sono calati gli arresti facendo risparmiare allo stato milioni di dollari, e inoltre non è stato registrato un aumento ne’ degli incidenti stradali dovuti all’alterazione, ne’ nell’uso di questa sostanza tra gli adolescenti che, invece, in Colorado è perfino diminuito.
In Uruguay inoltre la marijuana viene venduta in farmacie ad un prezzo inferiore rispetto a quello della strada, dato molto importante perché toglierebbe ogni ragione a chi pensa che procurarsi questa sostanza illegalmente sia più conveniente.
Ovviamente i consumatori devono rispettare un massimo di quantità acquistabile alla settimana ed effettuare registrazioni in modo che lo Stato possa identificarli ed effettuare controlli.
Se considerando tutti questi dati la legalizzazione di questa sostanza, legata ad una intensificazione azione repressive delle forze di Polizia, non basterà per sconfiggere definitivamente il mercato nero, sicuramente offre ai cittadini la possibilità di scegliere se vale la pena continuare a procurarsi questa sostanza illegalmente, o incominciare a farlo in modo legale rispettando le leggi.
Al giorno d'oggi il tema della legalizzazione è uno dei più discussi in Italia.
RispondiEliminaIo sono favorevole alla legalizzazione di sostanze stupefacenti per vari motivi.
Sono sempre di più i casi di giovani che rovinano o addirittura distruggono la loro vita a causa di queste sostanze. Al telegiornale era stato trattato un caso di due giovani minorenni che mi aveva colpito particolarmente: questi si trovavano sotto effetti collaterali, ma, ignari dei rischi che stavano correndo, si erano messi ugualmente alla guida dell'auto, causando un grave incidente, dove persero entrambi la vita. Questo mi fa riflettere soprattutto sul fatto che non è difficile entrare in possesso di sostanze illegali tra noi giovani, ma credo che, grazie alla legalizzazione lo Stato avrebbe il completo monopolio del commercio, così come avviene per i tabacchi, impedendo a società criminali o spacciatori la vendita. Lo Stato potrebbe instaurare anche una rete più efficiente di controlli e sicurezza sanitaria per noi cittadini.
Inoltre grazie alla legalizzazione, molte bande criminali non avrebbero più materiale di scambio e andrebbero così via via scomparendo, comportando anche una maggiore sicurezza all'interno della nostra società.
Resto comunque contraria all'uso di sostanze legali o illegali che siano, per i danni fisici e mentali che causano non solo ai giovani, ma anche alle persone di altre fasce d'età, e soprattutto alla dipendenza che comportano, quindi alla continua richiesta da parte del nostro organismo.
Io non sono pienamente d'accordo con ciò che hai detto perché, come nell'esempio che hai riportato, le droghe sono la causa di molti incidenti che provocano la morte; non pensi che legalizzandole i giovani ne farebbero maggiormente uso?
EliminaNonostante le droghe leggere siano illegali, i dati che dimostrano la percentuale di ragazzi che fanno uso di queste droghe è rilevante perciò, dal mio punto di vista, se venissero legalizzate, ci sarebbero più giovani propensi ad utilizzarle ma soprattutto ad abusarne.
Si sa che il tema della legalizzazione o meno della droga leggera crea una profonda spaccatura di pensiero tra le persone. Penso che la legalizzazione di essa sia una scelta di una società coerente in quanto, se si ci pensa bene, alcool e tabacco, seppur conformi alla legge, non producono effetti molto diversi dalla droga ma essendo appunto legali la società li guarda con occhi diversi. Le droghe leggere, a chi ne fa un uso eccessivo, possono causare gravi patologie ma bisogna anche ammettere che la legalizzazione della cannabis potrebbe portare anche un vantaggio nella società in quanto contiene una proteina (il delta 9 THC) che possiede varie proprietà terapeutiche soprattutto per i malati di cancro e di AIDS. Andando oltre il campo medico-scientifico la legalizzazione delle droghe leggere porterebbe a un ambiente controllato nel quale ci saranno prodotti di migliore qualità e sicuramente una riduzione dell’uso di droghe pesanti come eroina e cocaina. Tutto ciò è stato confermato dai dati olandesi successivi alla legalizzazione delle droghe leggere. Inoltre bisogna anche dire che con la legalizzazione della cannabis si ridurrebbe il rapporto tra spacciatore e consumatore e quindi la parziale o totale eliminazione del mercato nero e delle organizzazioni criminali.
RispondiEliminaPer i giovani il proibito può esercitare il “gusto di trasgredire” e quindi siamo sicuri che la non-legalizzazione porterebbe a una diminuzione dell’utilizzo di esse? Ma soprattutto, è giusto considerare legali il tabacco e l’alcool ma non le droghe leggere?
Non sono d'accordo con la tua tesi in quanto: innanzitutto attualmente la vendita di cannabis depotenziata a scopi terapeutici è già legale, in secondo luogo non penso che legalizzando la cannabis si arrivi ad una eliminazione del mercato nero, visto l'esistenza di molteplici droghe, l'unico effetto sarebbe l'aumento di ragazzi drogati per le nostre strade.
Eliminaconcordo con quello che hai detto in merito all'impiego di queste sostanze soprattutto nell'ambito medico, poichè eviterebbero sofferenze a persone affette da gravi malattie. va però ricordato che la libera circolazione di esse potrebbe causare un abuso incontrollato da parte dei più giovani e di tutti coloro che ne sottovalutano le conseguenze. personalmente sostengo che ancora una volta il nostro Paese dovrebbe stabilire un corretto equilibro tra entrambe le parti in modo tale da ricavarne una situazione favorevole per tutti.
EliminaUn problema molto discusso è proprio quello di rendere o meno legali le così dette "droghe leggere", ciò prevede la legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati (marijuana, hascisc). Personalmente ritengo che la legalizzazione delle droghe leggere potrebbe essere un passo avanti verso una società più consapevole delle proprie problematiche e maggiormente coerente nelle sue scelte. Coerente in quanto molte persone pur essendo contrarie alla legalizzazione della cannabis fanno uso di altre sostanze dannose per la propria salute (come l’alcol) e che talvolta creano anch’esse dipendenza (come la nicotina presente nelle sigarette). Ci troviamo difatti in un Paese quasi inorridito dalla marijuana ma che guadagna senza alcuna vergogna su una droga che causa moltissime morti ogni anno, si tratta proprio del fumo di sigaretta. Fumando la cannabis non si va, come molti sostengono, in overdose. La mortalità di cui si parla è dovuta per esempio agli incidenti stradali che possono essere provocati i quali accadono però anche con l’assunzione di bevande alcoliche con la sola differenza che quest’ultime sono rese legali ai maggiorenni. Ci definiamo una società moderna e democratica ma rendere illegali sostanze che in certi casi possono arrivare ad essere terapeutiche è un freno che dovremmo impegnarci ad eliminare. Sostanze come la marijuana potrebbero difatti essere utilizzate da persona malate di cancro per combattere fastidiose conseguenze della chemioterapia o di forti farmaci utilizzati per combattere l’AIDS. Va inoltre specificata la differenza tra droghe pesanti e droghe leggere in quanto le prime portano ad un elevato grado di dipendenza e gravi danni sia all'organismo che alla mente mentre le seconde non comportano nessun problema né fisico né mentale. Affermo inoltre che la legalizzazione della cannabis sia la scelta maggiormente corretta in quanto “la legalizzazione delle droghe leggere è il vero incubo della criminalità organizzata”. Riporto quest’affermazione di Felice Maniero (ex capo dell’organizzazione mafiosa “Mala del Brenta”) durante un’intervista di Roberto Saviano in quanto le droghe leggere non essendo legali vengono vendute dalle organizzazioni criminali che ricevono così in cambio grandi quantità di denaro che utilizzano poi per alimentare il commercio di altre droghe più pesanti (cocaina ed eroina) e creando danni all'economia dello Stato. L’idea di proibizione è un altro fattore per cui in particolar modo i giovani sono spinti dal fare determinate azioni, vi sono dati che dimostrano che nei paesi che hanno liberalizzato l’uso di droghe leggere il consumo è progressivamente diminuito. Concludo affermando che il proibizionismo non sia la risposta migliore e che il primo passo da compiere sia quello di una buona informazione che lo Stato deve impegnarsi a garantire nella maniera più generale possibile.
RispondiEliminaConcordo con te sul fatto che il proibizionismo non sia la risposta migliore in quanto è giusto che lo Stato ci informi sui rischi che corriamo assumendo tali sostanze ma è anche giusto che ci lasci la libertà di decisione. Inoltre penso anche che da parte di quest'ultimo ci sia una grande incoerenza in quanto tabacco e alcool sono ritenuti conformi all'ordinamento giuridico anche se, a somme fatte, le droghe leggere comportano i loro stessi rischi riguardo patologie e dipendenze ma è anche vero però che la cannabis può portare benefici in ambito medico-scientifico
EliminaLegalizzare o proibire le droghe leggere? Un argomento molto sentito dall'opinione pubblica, personalmente andrebbero proibite.
RispondiEliminaAl giorno d’oggi, in Europa, l’Italia si trova al secondo posto per consumo di cannabis, seconda solo alla Francia. Questo dato, oltre a essere in continua crescita, rappresenta un pericolo per la popolazione italiana. Infatti il 31,9% della popolazione adulta e il 27% dei giovani hanno dichiarato di aver provato almeno una volta nella loro vita la cannabis e i suoi derivati. Una persona sotto sostanze stupefacenti non ha la capacità di controllare le proprie azioni, quindi potrebbe fare del male a sé stesso o peggio a qualcun’altro. Posso riferire di un ragazzo che finita una serata in discoteca si è messo alla guida con un amico seduto affianco dopo avere fumato della cannabis, verso metà tragitto è avvenuto un incidente, il ragazzo che stava guidando si è paralizzato mentre il passeggero è morto.
Nonostante ciò, la maggiore motivazione per non legalizzare le droghe leggere è la seguente: lo Stato deve dare l’esempio hai propri cittadini. Uno stato non può lasciare che i propri cittadini facciano tutto quello che vogliono, ma deve garantire la loro salute, di conseguenza aumentare le sanzioni a coloro che ne fanno uso.
D’altro canto ci sono persone che sono a favore della legalizzazione come Roberto Savino, il quale sostiene che legalizzandole aumenterebbero gli introiti nelle tasche dello Stato e diminuirebbe il traffico illegale che favorisce terrorismo e mafia.
È fuor di dubbio che il nostro paese ne trarrebbe beneficio su certi punti di vista, ma non sono motivazioni sufficienti, in quanto ci sono modi alternativi per aumentare i guadagni, per esempio si potrebbe tassare pesantemente il tabacco, portando così del denaro allo Stato. Riguardo alla criminalità penso che essa troverebbe strade diverse per riciclare denaro sporco, quindi l’unico modo è aumentare i controlli, prevenire il commercio e aumentare le pene ai trafficanti.
Sono d’accordo con il mio compagno poiché lo Stato non influisce nelle scelte dei cittadini ma ci deve garantire la salute e la sicurezza è sicuramente se legalizzasse le droghe non ci garantirebbe la salute e la sicurezza di noi stesso e delle altre persone che ci circondano
EliminaIo non ritengo corretto affermare che l'unico modo per prevenire il commercio e il consumo di sostanze stupefacenti sia aumentare i controlli, perchè così facendo lo stato dimostrebbe di essere incapace di gestire queste situazioni con mediazione e democrazia.
EliminaCome tu ritieni che la legalizzazione non porterebbe alla diminuzione dei traffici illegali sulle nostre strade, io ritengo che un aumento di controlli e pene maggiori non riescano a fermare un sistema di criminalità organizzata ormai radicata sul nostro territorio. Non è mai successo che queste organizzazioni abbiano interrotto i loro traffici a causa di un arresto di un boss o di un sequestro importante.
EliminaDato che comunque ormai le associazioni sono una realtà e non si riescono a domare con dei semplici controlli o con degli arresti, credo che l’unico modo per affrontarle sia levargli piano piano il potere, partendo dalla legalizzazione delle sostanze considerate leggere, per poi passare ad affrontare droghe più pesanti per mezzo di altri metodi.
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RispondiEliminaLa legalizzazione delle droghe leggere è una tematica che nel corso del tempo ha portato allo sviluppo di due schieramenti di pensiero in netto contrasto tra di loro, ovvero, coloro che la approvano e coloro che invece non lo fanno. Personalmente non riesco a schierarmi, li reputo entrambi corretti, in quanto, secondo alcuni aspetti, credo sia giusto ridurre il più possibile il consumo di queste sostanze che possono portare a conseguenze negative sia da un punto di vista psichico che fisico. Dall’altro li reputo utili all’intervento in ambiti economico-politico e medico.
RispondiEliminaDurante il mio percorso scolastico ho partecipato a numerosi incontri formativi, all’interno dei quali venivano riportati dati scientifici, matematici e percentuali che evidenziavano l’incremento del numero di giovani che intraprendono la strada del fumo, della droga e dell’alcool. A mio avviso per poter determinare una svolta positiva in contesti come quello della droga, è fondamentale creare legami solidi tra ragazzi e adulti e con ciò mi collego a quanto detto da Riccardo De Facci, presidente del CNCA, nella “Giornata Internazionale contro l’abuso ed il traffico illecito di droghe”: “Noi dobbiamo smettere di aspettare i giovani nei nostri servizi ed essere nelle scuole, insieme ai loro genitori e nei luoghi dove i ragazzi si divertono in modo che il divertimento sia il più possibile consapevole e, nel caso in cui qualcuno si faccia male possa trovare un adulto che lo può aiutare”. Trovo questa frase significativa in quanto evidenzia il mio modo di pensare e di concepire il futuro; la sicurezza di avere un sostegno nei momenti difficili, soprattutto alla nostra età, può evitare infatti errori che si ripercuoteranno poi per tutta la vita.
Un’altra frase che rappresenta a pieno ciò che voglio trasmettere, e quindi una visione in grado di abbracciare entrambi gli schieramenti, è quella di Roberto Saviano, scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano che, durante un’intervista per “BeLeaf Magazine” afferma: “Legalizzare le droghe significa ridimensionare il grado di penetrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto economico e sociale di un Paese, perché viene loro sottratto potere economico”, determinando che a differenza di quello che si è sempre pensato, questa manovra può eliminare quelle associazioni a delinquere che sono considerate il tallone d’Achille del nostro Paese da moltissimo tempo.
Concludo affermando che mi piacerebbe vivere in un mondo dove non esistono gruppi favorevoli o contrari alla legalizzazione delle droghe leggere, ma soltanto un unico insieme dove tutti sono in grado di condividere idee per migliorare il futuro e dove si cerca di guardarlo da più punti di vista senza rimanere ancorati ad un'unica convinzione.
Personalmente sono contrario alla legalizzazione di tutti i tipi di droghe.
RispondiEliminaLa droga è qualsiasi sostanza che può essere inalata, fumata o ingerita che provoca dipendenza se assunta periodicamente.
È anche vero che alcune droghe, ad esempio la cannabis, è legale in Italia solo per uso terapeutico.
La legalizzazione di droghe o sostanze stupefacenti varia da paese a paese e dipende anche dalla distribuzione e dalla modalità di assunzione di esse.
Io sono contro la legalizzazione perché la droga se assunta abitualmente provoca seri danni cerebrali e fisici, quindi influisce nello stato di salute e in quello psicofisico; il soggetto assumendo queste sostanze, può provocare danni alle altre persone perché creano un temporaneo cambiamento psico-fisiologico.
Per lo più queste sostanze sono molto costose quindi, se si diventa dipendenti, l’acquistare periodicamente queste sostanze , illegalmente , influisce negativamente nel patrimonio del soggetto.
Secondo me anche l’uso terapeutico influisce negativamente nel paziente, poiché è errato illudere il ricoverato che possa migliorare nelle sue condizioni di salute, bisognerebbe invece cercare o inventare metodi curativi che non creino dipendenze .
Concludo affermando che secondo il mio parere l’assunzione di droghe influisce e provoca danni nelle persone.
Jacopo Squizzato
Non va dimenticato che anche alcol e tabacco, entrambi legali, producono effetti simili a quelli delle droghe leggere, creano delle dipendenze e problemi gravi di salute psico-fisica, rendendo l'individuo pericoloso sia per se stesso che per la collettività, solo che essendo legali siamo abituati a vederli con altri occhi e mettendoli a paragone con le droghe, tendiamo a sottovalutarne gli effetti. Il fatto che siano legali non diminuisce la gravità del loro effetto sui consumatori.
EliminaQuello sulla legalizzazione delle droghe leggere è uno dei temi più discussi in assoluto che da sempre divide a metà il nostro Paese.
RispondiEliminaNonostante le numerose campagne di prevenzione che vengono fatte anche in molte scuole di tutti i gradi, il numero di consumatori è in costante aumento, specialmente sta incrementando il numero di giovanissimi che pur sapendo del male e del pericolo a cui vanno incontro, decidono di correre il rischio e di fare un uso, molto spesso esagerato, di queste sostanze.
Tempo fa lessi un articolo che trattava di una proposta di legge presentata in Parlamento sulla legalizzazione della cannabis. Questa proposta prevede che i maggiorenni possano detenere fino a 15 grammi di cannabis da poter usare in casa per svago e 5 grammi da poter utilizzare all’esterno, tranne nei parchi dove rimane in vigore il divieto di fumo in quanto luogo pubblico. Prevede inoltre la possibilità, per chi volesse, di coltivare fino ad un massimo di 5 piantine di marijuana per fini terapeutici.
Sarà vietata la vendita e l’esportazione del raccolto nei casi in cui non ci si rivolgesse ad un negozio dedicato fornito della licenza di monopolio, l’unico che dopo che il privato l’ha coltivata può lavorarla e venderla sul mercato. Il 5% dei proventi che lo Stato incasserà dalle procedure di autorizzazione di vendita verranno utilizzati per delle iniziative di lotta alle tossicodipendenze.
Questa proposta di legge, secondo me, dovrebbe essere accettata dal Parlamento, anche se eliminerei completamente le dosi da poter usare fuori casa, perché in questo modo le persone non dovranno essere costrette a rivolgersi ancora ad un mercato illegale, più pericoloso e che favorisce il mercato nero della criminalità, a causa di uno stato proibizionista.
Ovviamente come tutte le cose anche la legalizzazione delle droghe leggere ha i suoi contro: c’è il rischio che l’abuso eccessivo porti ad una costante alterazione della realtà che col tempo potrebbero trasformarsi in problemi cognitivi che metterebbero in pericolo il singolo e l’intera collettività.
Credo che la cannabis possa essere legalizzata, oltre che per fini terapeutici, per divertirsi, purché le persone ne facciano un uso corretto e che, soprattutto, lo facciano a casa loro in modo da non essere un pericolo.
É una questione molto delicata in quanto prevede molte responsabilità da parte dello Stato che, oltre a mettere a disposizione corsi e strutture di recupero per tossicodipendenti, dovrebbe esaminare tutti gli elementi in modo da poter dare delle regole ben chiare ai suoi cittadini.
Cominciando da un’intervista di Roberto Saviano, nella quale vengono elencati i motivi per i quali essere favorevoli alla legalizzazione delle cosiddette “droghe leggere”, si può provare a rispondere alla domanda se sarebbe giusto legalizzarle o proibirle. Io sono favorevole in quanto, secondo me, la regolarizzazione è l’unico modo per contrastare la criminalità organizzata e la tossicodipendenza, due piaghe della società moderna. Tutto ciò si realizzerebbe perché i consumatori si vedrebbero costretti a rivolgersi allo stato così da diminuire il monopolio delle organizzazioni criminali e inoltre, la vendita gioverebbe direttamente al governo, che potrebbe anche controllarla e gestirla meglio. Questa però non è l’unica ragione che dovrebbe spingere lo stato alla legalizzazione, infatti si può notare che esiste un uso medico, molto diffuso, che avrebbe dovuto instaurare nei cittadini una visione positiva di tutto ciò. Un errore molto grave che le persone compiono è quello di non considerare che esistono anche altre sostanze in grado di creare dipendenze, infatti se si pensa all’alcool o al tabacco, non ci si rende conto che queste provocano danni istantanei e irreversibili in molti casi. Io, pur essendo favorevole alla legalizzazione, se penso a come lo stato potrebbe gestire tutto ciò, mi sorgono dei dubbi che in alcuni casi potrebbero farmi cambiare opinione; infatti il governo, secondo il mio parere, prima di passare alla legalizzazione dovrebbe mettere in atto delle campagne di prevenzione efficaci con lo scopo di mettere in guardia i giovani, ossia coloro che possono essere più esposti a questo fenomeno. Concludo dicendo che la regolarizzazione delle “droghe leggere”, pur avendo degli aspetti negativi, in generale porterebbe molti benefici e aiuterebbe a creare un istinto critico nelle persone.
RispondiEliminaRitengo che la legalizzazione di una droga leggera come la marijuana sia un aspetto positivo e benefico per uno Stato, in quanto questa porterebbe ad un uso molto più moderato e sicuro dati i vari controlli ed accertamenti che uno Stato dovrebbe attuare al momento della legalizzazione stessa.
RispondiEliminaPorterebbe ad un uso moderato poiché l’utilizzo di queste sostanze da parte di ragazzi minorenni non avverrebbe in quanto lo Stato dovrà imporre l’uso vietato in età prematura, ma oltre al fatto dei ragazzi si ridurrebbe di molto poiché il solo fatto d’esser illegale porta molti individui a compiere quest’atto solamente per infrangere le regole e provare questa stupida sensazione di illegalità, e ciò verrebbe risolto in gran parte proprio dal fatto d’esser legale.
Inoltre la legalizzazione di queste sostanze diminuirebbe di molto i casi di morte poiché queste droghe leggere dovranno esser controllate e composte da delle giuste proporzioni di sostanze in modo da non esser mortali per le persone che le dovessero assumere. Oltre a ciò le persone che le assumerebbero dovranno esser monitorate per evitare casi di omicidi colposi come potrebbe essere un incidente in autostrada tra un camion ed un bus, avendo il conducente del bus che fa uso di queste sostanze. Dunque controllandone l’utilizzo tra i consumatori si potrebbero ridurre questi casi di morte.
Infine la legalizzazione condurrebbe ad un enorme disagio per la criminalizzazione organizzata la quale si fonda principalmente su queste droghe, dunque porterebbe un ulteriore beneficio per la società che potrebbe liberarsi di queste organizzazioni dannose per la comunità.
Detto ciò non ne consiglio l’utilizzo, ma non lo proibisco poiché ognuno ha la facoltà di decidere della propria vita nel bene e nel male senza però influenzare e recare disagi agli altri individui.
La legalizzazione delle droghe leggere è un tema molto delicato ed importante.
RispondiEliminaNella maggior parte del mondo l’uso di stupefacenti è illegale, mentre in alcuni Paesi viene tollerato il possesso, la coltivazione e il trasporto delle droghe leggere.
In Olanda, per esempio, può essere anche venduta in luoghi autorizzati, come i coffee shop.
In Italia, da anni, si dibatte per la legalizzazione delle droghe leggere e, poco più di un anno fa, era stato depositato anche un disegno di legge per il consumo di cannabis, ma è stato subito bloccato.
La legalizzazione della cannabis, gestita e controllata in modo intelligente ed attento, potrebbe ridurre lo spaccio illegale ed evitare a chi ne fa uso, soprattutto i giovani, di entrare in contatto con persone ed ambienti criminali, ma allo stesso tempo si potrebbe correre il rischio di aumentarne il consumo.
Personalmente, non sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, in quanto non credo possa essere una soluzione al problema del relativo consumo. Credo che sia molto importante, invece, un’azione di prevenzione che possa tutelare maggiormente i giovani, con un’informazione chiara e incisiva sugli effetti e le conseguenze di queste sostanze.
Inoltre, ritengo fondamentali gli interventi contro la diffusione e la produzione illecita di queste droghe in modo da ridurne l’offerta e cercare di dare pene sempre più severe a chi la produce e la vende illegalmente.
Sono d'accordo con la mia compagna, deve essere fatto un'intervento di maggiore controllo. Ad esempio controllare scuola, parchetti, pattugliare di sera per le strade,magazzini e molti altri. Così da incutere anche un maggiore timore di essere scoperti, quindi pagare una multa molto salata e nei casi più gravi ricorrere all'arresto.
EliminaLa droga è nociva e questo è un dato di fatto. Tralasciando pregiudizi di carattere etico, penso che il proibizionismo sia la vera causa del dilagamento esponenziale nell' uso di queste sostanze.
RispondiEliminaCiò incide su due aspetti della questione: da una parte i consumatori, rappresentati per lo più da ragazzi “spinti” all' uso delle sostanze perché appunto sono illegali, sono attratti da ciò e si sentono grandi o comunque superiori; dall' altra parte c’è il venditore che agisce semplicemente per un bisogno economico e vede come unica fonte di facile guadagno la vendita di sostanze stupefacenti.
Ci sono realtà in cui ragazzi della mia età o anche più piccoli non hanno né limiti, né altre possibilità di vita se non vendere sostanze. Inoltre, se crescono in ambienti in cui osservano adulti o altri giovani svolgere la medesima attività è normale che crescano con l’idea che ciò sia giusto, e non li si può incolpare, in quanto lo stato non cerca rimedi per aiutare queste persone, anzi, non fa nemmeno controlli per limitare tali traffici.
Partendo dalla citazione di Roberto Saviano “La legalizzazione delle droghe leggere è il vero incubo della criminalità organizzata”, penso che questa affermazione sia veritiera; le varie associazioni criminali basano il loro flusso di denaro sulle sostanze, tutte le entrate di denaro sporco che ricevono vengono poi utilizzate per comprare armi o droghe pesanti, come ultimamente l’eroina, destinate ad una “clientela” di veri e propri tossicodipendenti, che finiscono per “pesare” sulla società diventando criminali o pazienti di strutture di recupero.
In alcuni stati europei come l'Olanda è già presente una sorta di “tolleranza” nei confronti delle droghe leggere, attraverso un uso controllato e circoscritto in determinati luoghi, che porta un'entrata allo stato che impone tasse su queste sostanze e elimina la “concorrenza” di associazioni a delinquere.
L’ Italia ha provato a legalizzare le sostanze contenenti cannabinoidi cosiddette “light”, ossia con un minimo contenuto di principio attivo THC e medio contenuto di CBD, iniziando così un percorso che piano piano avrebbe dovuto portare alla legalizzazione; però tutto ciò è durato poco, fino a quando anche tali sostanze sono state considerate dannose e perciò sospese dal mercato.
Quanto all'affermazione di Riccardo De Facci “serve il ritorno della prevenzione di prossimità con adulti competenti”, credo che il presidente del Cnca abbia ragione nel voler combattere l’uso delle sostanze attraverso l’informazione. Definisce i ragazzi facenti uso di sostanze “orfani di adulti responsabili”, facendo trasparire il messaggio di una cattiva educazione da parte delle agenzie educative come la scuola e la sanità che invece dovrebbero sostenere le famiglie nel difficile compito di accompagnare i ragazzi attraverso una fase delicata e critica come quella adolescenziale.
Non vedo niente di male nella legalizzazione, come non vedo niente di male nella prevenzione; per me l'importante è lasciare libertà ai cittadini, ognuno ha le sue idee e la sua cultura, e in base a questo prenderà le proprie decisioni che gli favoriranno o peggioreranno la vita. Ognuno ha diritto ad essere aiutato e ad essere istruito, ma non ad essere obbligato o spinto dall’etica o dai pregiudizi.
Il problema delle doghe è sempre molto discusso. Fanno bene fanno male? Sinceramente, non penso proprio che sia una buona mossa da parte dello Stato legalizzarle. Molte persone, soprattutto giovani si troverebbero liberi di assumerle. Essendo già ora molto utilizzate, ciò comporterebbe l'utilizzo più libero di esse, come per le sigarette o l'alcol.
RispondiEliminaNon credo sia giusto affermare come dice, Roberto Savino nella sua intervista, che per fermare la propagazione di droghe bisogni legalizzarle. Anzi, bisogna cercare di eliminarle in tutti i modi, partendo da una buona istruzione per i ragazzi, riguardo l'argomento. Per esempio, io non ho mai avuto un'istituzione contro le droghe. Durante queste lezioni sarebbe ancora più efficace dare la parola a ragazzi giovani che possono portare esempi di situazioni che hanno vissuto, creando così una sorta di discussione tra coetanei. Per dare un buon esempio anche a ragazzi più piccoli. Perché si pensa che drogandosi e fumando ci si senta grandi, ma dal momento che vedono che i ragazzi più grandi non fanno questo genere di cose si sentiranno a disagio facendole.
Oltretutto penso che se venissero legalizzate, il loro monopolio andrebbe allo Stato, come per le sigarette. E da lì non si può tornare indietro, perché lo Stato appunto si arricchisce con la vendita di esse e sarebbe difficile per l'economia, eliminarle. Infatti, come per le sigarette, delle quali lo Stato ne ha il monopolio, sarebbe difficile smettere di venderle perché comporterebbe dei problemi economici essendo una grande fonte di guadagno.
E poi in che mondo vivremmo, fatto di fantasia, senza riconoscere ciò che è reale e quello che sta nella nostra testa. No, grazie ma io non voglio partecipare.
A conclusione dell'attività, visto il dibattito che si è sviluppato, propongo qualche link che rinvia ad articoli scientifici, a beneficio di chi volesse approfondire il tema. Se avete trovato in rete contributi scientifici che possono arricchire le nostre informazioni sul problema, segnalatemele a lezione e provvederemo ad aggiungerle in un commento, una volta valutata la loro attendibilità.
RispondiElimina* https://iris.unica.it/handle/11584/280032?mode=full.1128 Cannabis e salute mentale (Epidemiological studies have long demonstrated a relationship between developmental cannabis exposure and later mental health symptoms.)
* https://www.atsjournals.org/doi/abs/10.1164/ajrccm-conference.2019.199.1_MeetingAbstracts.A1836 Cannabis e salute dei polmoni (Cannabis use does not appear to play a major role in lung health in heavy cannabis users though the method of use may play a role in this observation)
* https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(19)30176-2/fulltext Cannabis e disturbi psicotici (we found that heavy cannabis use is a modifiable risk factor for psychotic disorders and, as such, a potential target of preventive efforts that might reduce the number of individuals who develop these devastating disorders.)
* https://digitalcommons.plymouth.edu/showcase/2019/posters/83/ Cannabis e schizofrenia (the results show that there is an increased risk of schizophrenia development in cannabis users who start using in the adolescent years. The results also show that there is an increased risk of schizophrenia development in those who use cannabis that have a genetic predisposition to schizophrenia.)
*https://annals.org/aim/article-abstract/2729208/acute-illness-associated-cannabis-use-route-exposure-observational-study?searchresult=1 Cannabis inalata o mangiata: ricorso a ospedalizzazione specialistica (Visits attributable to inhaled cannabis are more frequent than those attributable to edible cannabis, although the latter is associated with more acute psychiatric visits and more ED visits than expected.)
* https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/00952990.2017.1335736 Scientificità del concetto di droga leggera e pesante (We therefore recommend these terms should be avoided or, if used, be clearly and precisely defined.)
* https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/001789690506400206 distinzione droga leggera e pesante e propensione al consumo (The propensity to distinguish 'soft drugs' from 'hard drugs' was tightly associated with cannabis use. For both genders, exposure to preventive information during a course, or through posters or booklets had no impact on such a propensity, and indeed attending a conference on drugs reinforced this propensity among boys. For both genders, this propensity was also strongly associated with cannabis use, and exposure to anti-drug information through a specific lecture was positively associated with cannabis experimentation.)